La fontana del 1930 ricostruita in 3D dal Politecnico: ecco il progetto per il recupero

La fontana del 1930 ricostruita in 3D dal Politecnico: ecco il progetto per il recupero
di Elga MONTANI
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Giovedì 5 Gennaio 2023, 07:04 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 04:33

La “fontana delle anfore” presente all’interno del giardino Isabella D’Aragona, e da anni chiusa all’interno di una recinzione di protezione dopo alcuni atti vandalici, potrebbe presto tornare a vivere grazie alla tecnologia 3D. Esiste un progetto del Politecnico di Bari che prevede una ristrutturazione della struttura sfruttando la tecnologia. Le nuove tecnologie 3D consentono, spiegano dal Politecnico, interventi su restauri di manufatti e parti di essi andati perduti.

Il progetto di recupero

Il progetto in questione è stato messo a punto nell’ambito del corso di laurea in Ingegneria gestionale magistrale, “Metodi Avanzati per la stampa 3D e il reverse engineering”, ed è stato chiamato “Scansione fotogrammetrica della fontana dei giardini Isabella d’Aragona, modellazione e stampa 3D”.

A curare il progetto lo studente Salvatore Bonomo con la partecipazione del titolare del corso, il professor Luigi Maria Galantucci, e del tutor, l’ingegnere Giorgio Giustizieri. La fontana è rinchiusa da transenne da ormai 3 anni, a causa di un vile atto vandalico avvenuto nel dicembre del 2019. Si tratta, lo ricordiamo, di un’opera progettata nel 1930, dagli ingegneri Vincenzo Danisi e Vincenzo Rizzi, e realizzata dall’impresa Fratelli Laricchia in “pietra di Trani”. In città esistevano altre tre strutture simili, realizzate dai medesimi autori grazie ad un concorso per quattro fontane per la città di Bari: in piazza Eroi del Mare, in piazza Risorgimento, in piazza Madonnella. Ad oggi solo le prime due sono ancora esistenti, in quanto l’ultima è andata distrutta ed è stata sostituita con una moderna.

I danni del tempo e dei vandali

La fontana del giardino Isabella D’Aragona, ad oggi, non ha più due anfore delle quattro che aveva, nella parte alta, oltre ad essere presente una evidente lesione che mina l’integrità del monumento. Fino ad ora il restauro della fontana è rimasto in sospeso a causa di aspetti burocratici, in quanto, come sottolineava sulle pagine del Quotidiano l’assessore Galasso, un progetto per il restauro esiste, ma mancano ancora le autorizzazioni da parte della sovrintendenza, in quanto si tratta di un monumento vincolato. Il progetto, sviluppato presso il dipartimento di Meccanica, Matematica, Management del Politecnico di Bari, «intende offrire un contributo al mantenimento della memoria storica ed alla valorizzazione dei beni monumentali della Città di Bari. Esso è il frutto di un lavoro di scansione tridimensionale, ricostruzione digitale e stampa 3D». Un nuovo modo di approcciarsi al problema che quindi potrebbe risultare utile a trovare una soluzione ad un problema che si protrae da troppo tempo. «La scansione fotogrammetrica della “fontana delle anfore” – spiegano - ha consentito di documentare con modelli 3D il suo attuale stato di degrado, e, al contempo, di realizzarne una ricostruzione in scala, virtuale e fisica, della fontana nel suo stato integro, antecedente agli atti di vandalismo che ha subito».

«Questo progetto ha inteso offrire uno spunto di riflessione ed uno stimolo alla città – aggiungono -, per la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali e dei monumenti, rappresentativi della storia e della cultura scientifica ed ingegneristica della Città di Bari». Il progetto verrà e il modello in scala stampato in 3D del monumento saranno consegnati al sindaco di Bari, Antonio Decaro, questa mattina in un incontro in programma, presso sala della Giunta del Palazzo di Città, in quanto «il Politecnico di Bari ha inteso mettere a disposizione le proprie idee e risorse a supporto dell’azione delle autorità cittadine, per il miglioramento e lo sviluppo dell’ambiente urbano».
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