Amministrative in Puglia, preludio alla nuova fase politica anche in vista di Europee, Bari, Lecce e Regionali. Ecco gli scenari

Amministrative in Puglia, preludio alla nuova fase politica anche in vista di Europee, Bari, Lecce e Regionali. Ecco gli scenari
di Francesco G. GIOFFREDI
6 Minuti di Lettura
Domenica 14 Maggio 2023, 11:34 - Ultimo aggiornamento: 15 Maggio, 18:48

Un ballo in maschera. O una mano di poker, tutti con le carte coperte fino alla fine. Le elezioni comunali di oggi e domani sono per la Puglia un test a bassa intensità (un solo capoluogo al voto: Brindisi), che difficilmente stravolgerà o cristallizzerà gli equilibri politici regionali, ma che comunque getterà qualche seme verso una nuova stagione. Ancora ignota, non imminente, ma con ogni probabilità una stagione diversa, per rapporti di forza e protagonisti in prima linea.

La sensazione è quella di una lunga ed elaborata transizione lentamente in atto. La variopinta e trasversale “coalizione che governa la Puglia” - marchio di fabbrica dell’ipercinetico Michele Emiliano – si è un po’ ingolfata, appesantita e richiede quantomeno un passaggio in officina (a voler essere ottimisti). Il Pd è impantanato lì nel mezzo, tra nuovo corso Schlein e sudditanza obbligata al governatore. A medio termine ci sono poi in ballo i destini personali dello stesso Emiliano e del successore designato (almeno sulla carta) Antonio Decaro, e il rapporto tra i due è ormai ondivago, nel senso che oscilla tra il freddo e il cordiale senza spingersi oltre e rischiando periodiche puntate sul conflittuale.

I cinque stelle provano a infiltrarsi nelle contraddizioni e a spuntare accordi e candidature, mollando o stringendo i bulloni dell’alleanza a seconda dei casi e del clima. Il Terzo polo è la coalizione avatar, virtuale e però presente, ora a destra e ora a sinistra, con un pezzo (Azione) o con l’altro (Italia viva).

E il centrodestra sta lì in surplace, attendista, unito ma non del tutto, sospinto dal vento del governo nazionale però non troppo, in cerca pure di nuovo ceto dirigente e di una chimica tra capibastone difficile da elaborare, perché ci sono ruggini e muri insuperabili.

Lo sguardo al 2024-25


In generale, il punto è uno ed è il non-detto della politica pugliese più noto e sussurrato a labbra strette: è tutto un po’ congelato, rattrappito e bloccato perché in fondo non si capisce granché. “Situazione fluida”, si dice in questi casi, e significa esattamente quello: che nessuno, nemmeno i navigatori più esperti, sanno che piega prenderanno le cose in vista del prossimo anno, che sarà uno spartiacque. Il 2024 promette del resto d’essere un big bang: si voterà alle Europee, a Bari e a Lecce, appuntamenti dal pronunciato simbolismo politico, e la detonazione avrà effetti sulle Regionali del 2025. Nel centrosinistra, che deve capire quando e come puntare su Decaro e dove piazzare Emiliano. Nei cinque stelle, che giocheranno la carta del caos per forzare la mossa del cavallo e offrirsi per unire il centrosinistra. E nel centrodestra, che tra Bari, Lecce ed Europee vuol dare la spallata alla coalizione di Emiliano, disarcionare il governatore&co ed espugnare fortini ormai proibiti da anni, ma tutto sta nel capire come e con quali cavalieri. 


Ecco, appunto, il ballo in maschera di oggi e domani: tutti più o meno in campo, ma senza esagerare. Puntando una quota congrua, tuttavia non eccessiva, di fiches su questa tornata elettorale. Non saranno sfuggiti, durante la campagna elettorale, i ruoli defilati o le assenze dei grandi leader pugliesi: da Emiliano a Decaro fino a Raffaele Fitto, che ha sì dedicato un weekend a tappe nei Comuni al voto, ma dribblando Brindisi. Proprio come Emiliano. Le motivazioni potrebbero essere le più varie, ma per ora è il caso di mettere da parte ogni congettura. Insomma: è una tornata elettorale che galleggia tra l’elezione di medio-termine e la partita di precampionato buona per tastare il terreno e mandare in temperatura la muscolatura verso il 2024 e 2025. L’unico leader che ha fatto “all in” su questo turno elettorale e su Brindisi è forse Giuseppe Conte, ma d’altro canto non poteva altrimenti: nel capoluogo messapico per l’alleanza Pd-M5s è candidato sindaco un suo fedelissimo, Roberto Fusco. Per il resto, i front runner pugliesi hanno lasciato campo libero ai pretoriani locali, quasi concedendo agli equilibri territoriali di fare il loro confuso e precario corso. Ma è un modo, anche, per svincolarsi da possibili insuccessi e avere mani libere per architettare le strategie che verranno. Vigile attesa.

Le carte coperte e il grande caos


E qui subentra la partita a poker con le carte tutte coperte. Le Comunali di oggi e domani rinnovano e amplificano tutti i guasti e le contraddizioni degli ultimi anni pugliesi, accelerati dalle strategie di Emiliano: gli accordi extralarge, il civismo che inghiotte i partiti (il Pd ad Altamura per esempio scompare) e mescola le carte, la transumanza di dirigenti (Bisceglie è emblematica). Perlomeno nelle alleanze, lo scenario a Brindisi è quasi omogeneo: Pd-M5s, poi Sinistra-Verdi del sindaco uscente Riccardo Rossi, il centrodestra (più Azione) e un pezzo civico dei moderati-conservatori. Quando le carte della mano di poker saranno scoperte, capiremo: se la coalizione Emiliano, modulata caso per caso, sarà schiacciata alla lunga dal peso dei paradossi, e se il Pd proverà a uscire dal vicolo cieco e dall’ombra catalizzatrice del governatore; si capirà pure se il centrodestra, che a Brindisi ha puntato tra mille difficoltà e tentennamenti su un candidato non d’area (Giuseppe Marchionna), intenderà continuare su questa strada o se le vicende brindisine innescheranno la resa dei conti. È fuori di dubbio che FdI, FI e Lega siano alla ricerca di una ricetta pugliese, e di una pacificazione interna che solo il successo delle Politiche ha rinviato. Tutto è in movimento, e lo è innanzitutto nel centrosinistra: occhio a non sottovalutare la repentina defenestrazione a Brindisi di Rossi da parte del Pd, è la spia di un’allarmata necessità di rivedere la strategia. Non a caso, ogni giorno e da tempo è un surreale balletto di indiscrezioni, schemi, nomi, pedine, Decaro qui ed Emiliano lì, uno in Regione e l’altro a Bruxelles o viceversa, e poi tutto il casting anticipato per Bari. Segnali, ballando per ora in maschera.

© RIPRODUZIONE RISERVATA