Quattro candidati in corsa per la poltrona di sindaco di Brindisi: elettori chiamati oggi e domani a scegliere il futuro

L'insediamento dei seggi
L'insediamento dei seggi
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Domenica 14 Maggio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 11:35

Scatta stamattina alle 7 in punto l’ora “X” delle elezioni amministrative 2023 di Brindisi. Da quel momento e fino alle 23, i seggi saranno aperti per accogliere gli elettori, chiamati ad esprimere il voto per la scelta del nuovo sindaco e per il rinnovo del consiglio comunale.

Nuovo sindaco e nuovo consiglio comunale

Elettori che potranno mettere nero su bianco, con una croce sulla scheda elettorale, anche nella giornata di lunedì, stavolta dalle 7 alle 15. Dopo di che, sarà il momento di tirare le somme per comprendere qual è la volontà dei brindisini. In corsa ci sono quattro candidati sindaco. Un numero relativamente basso rispetto agli anni passati, quando evidentemente la politica appassionava - e divideva - molto più di oggi. A dividersi, ancora una volta, in questo caso sono stati gli schieramenti principali.

Le vicissitudini del centrosinistra

La rottura più clamorosa è stata senza dubbio quella che ha interessato la coalizione vincitrice delle elezioni 2018, che portarono al governo il sindaco Riccardo Rossi. In linea con le strategie nazionali e regionali, e complice il risultato delle politiche del 2022, il Partito democratico ha infatti deciso, a poche settimane dalla conclusione dell’amministrazione, di allearsi con il Movimento 5 Stelle, che fino a quel momento era sempre stato all’opposizione della maggioranza guidata proprio dal Pd. E così, i democratici in primis, seguiti da Impegno per Brindisi ed Ora tocca a noi, hanno accettato la proposta di candidatura dei 5 Stelle che, a partire dai vertici nazionali ed in particolare dall’ex premier e presidente del M5S Giuseppe Conte, spingevano per l’avvocato Roberto Fusco, che proprio alle politiche aveva ottenuto come candidato al Senato il 38,3 per cento delle preferenze (tra l’altro con una buona quantità di voti personali). Decidendo, quindi, di non sostenere la ricandidatura per il secondo mandato di Rossi. Fusco, di conseguenza, è stato il primo candidato sindaco annunciato ufficialmente. L’aspirante primo cittadino del centrosinistra è sostenuto da cinque liste: Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Impegno per Brindisi, Ora tocca a noi e la civica Fusco Sindaco. Contestualmente, è avvenuto l’annuncio della candidatura di Riccardo Rossi che ha deciso di sottoporre alla prova del consenso popolare quanto ritiene di avere realizzato in cinque anni di amministrazione. Il sindaco uscente è sostenuto da una sola lista, che mette insieme il suo movimento, Brindisi Bene Comune, e l’Alleanza Verdi Sinistra.

Proprio ad Europa Verde ha aderito infatti Bbc nella primavera del 2022. In tutta la campagna elettorale, proprio alla luce di quanto accaduto, non sono mancate le polemiche tra i due rappresentanti del centrosinistra, che in più di qualche occasione di confronto pubblico si sono lanciati frecciatine ed affondi.

Le discussioni e la spaccatura nel centrodestra

Anche nel centrodestra, tuttavia, non sono mancate le rotture. Più o meno visibili. Protagonista principale quello che in teoria dovrebbe essere il partito di maggioranza del Paese: Fratelli d’Italia. Prima con scontri interni tra i vari circoli del partito e le richieste di revoca di ruoli dirigenziali. Poi, dopo che le polemiche interne sembravano rientrate, con il testa a testa tra il candidato (almeno ufficialmente) sostenuto dal partito e dal cosiddetto “Terzo polo”, vale a dire l’ex presidente del consiglio comunale Pietro Guadalupi, ed il candidato voluto da Forza Italia, ovvero l’ex sindaco Giuseppe Marchionna. Un testa a testa andato avanti per settimane e rispetto al quale da Roma, dal tavolo nazionale del centrodestra, non è mai arrivata (almeno ufficialmente e pubblicamente) alcuna presa di posizione. Tanto che alla fine, considerato che il termine per la presentazione delle liste era ormai vicinissimo, e verosimilmente resosi anche conto che il sostegno ufficiale di qualcuno non era così “convinto”, Guadalupi ha annunciato il passo indietro. Spianando il passo come candidato sindaco del centrodestra a Marchionna, che corre con il sostegno di sei liste: Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Casa dei Moderati, Partito Repubblicano e della lista civica Marchionna Sindaco. Ma allo stesso tempo creando una frattura in un fronte che, almeno in teoria, avrebbe dovuto tenere insieme anche il Movimento Regione Salento. Che, dopo una riunione interna proprio a seguito dell’ufficializzazione del nome di Marchionna, ha scelto di puntare sulla candidatura a sindaco di Pasquale Luperti. L’ex assessore all’Urbanistica dell’amministrazione Consales è riuscito a raccogliere intorno a sé anche diversi tra gli “scontenti” vicini al centrodestra. A partire dall’ex consigliere comunale di Noi Centro Toni Muccio che per primo aveva proposto il nome di Guadalupi come candidato sindaco, seguito da diversi “civici” che sostenevano il nome di Carmela Lo Martire come possibile candidata per il centrodestra. Luperti è sostenuto da Movimento Regione Salento e dalla lista civica Uguaglianza Cittadina. Anche tra quest’ultimo e Marchionna non sono mancate le scintille, con il candidato del Movimento Regione Salento che non ha mai perso l’occasione, nei confronti pubblici ma anche sui social, per muovere critiche nei confronti dell’aspirante primo cittadino del centrodestra, arrivando perfino a scrivere a prefetto, commissione elettorale e Anac per denunciare una presunta ineleggibilità di Marchionna, respinta al mittente da tutta la coalizione e dallo stesso interessato che, di contro, lo ha invitato ad esibire il certificato dei carichi pendenti.

La calata dei "big" tra ex premier, ministri e sottosegretari

A parte questi exploit, è stata una campagna elettorale relativamente tranquilla, che ha visto la presenza di “big” principalmente a sostegno dei due candidati sindaco delle coalizioni “maggiori”, come l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte per Fusco e diversi ministri, vice ministri e sottosegretari per Marchionna. Anche Rossi, tuttavia, ha portato diversi rappresentanti di partiti nazionali, a partire da Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, vertici nazionali di Europa Verde e Sinistra Italiana, mentre Luperti, eccezion fatta per il consigliere regionale e fondatore del Movimento Regione Salento Paolo Pagliaro, ha optato per una campagna elettorale più “porta a porta”.

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