Dissesto idrogeologico, in Puglia i fondi utilizzati per loculi e bagni

Dissesto idrogeologico, in Puglia i fondi utilizzati per loculi e bagni
di Paola ANCORA
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Domenica 9 Luglio 2023, 11:45 - Ultimo aggiornamento: 18:34

Come sono stati spesi i fondi destinati al dissesto idrogeologico in Puglia? Per rispondere a questa domanda, nei giorni scorsi, il consigliere regionale del Gruppo Misto, Antonio Tutolo ha scritto al ministero dell'Interno chiedendo lumi sulla cornice normativa entro la quale ci si sarebbe dovuti muovere. Perché, a suo dire, la Regione avrebbe riconosciuto contributi e fondi anche per cantieri e interventi che non avrebbero dovuto beneficiarne. Almeno non per questa via. L'assessore al Bilancio e vicepresidente, Raffaele Piemontese, in commissione, ha invece difeso l'operato della Giunta, rivendicando di aver rispettato i dettami normativi contenuti nella legge di bilancio del 2018 che, appunto, stabiliva come, fino al 2034, avrebbero dovuto essere spesi circa 10 miliardi di euro destinati specificatamente alla messa in sicurezza degli edifici e del territorio.

I progetti finanziati


«La Puglia con quel denaro scrive Tutolo - ha finanziato progetti di manutenzione di bocciodromi, il rifacimento di campetti sportivi, la costruzione di loculi per il cimitero, la manutenzione di bagni pubblici, la manutenzione di una camera mortuaria e molti altri interventi che nulla hanno a che vedere con il rischio del dissesto idrogeologico». E quand'anche precisa il consigliere la legge consentisse questa possibilità, vista la fragilità del territorio pugliese le scelte da compiere, a suo avviso, avrebbero dovuto essere altre, le più funzionali a risolvere quelle fragilità.


Invece, alla manutenzione straordinaria del bocciodromo di Nociglia, in provincia di Lecce, sono stati destinati 150mila euro; al risanamento e al recupero dei bagni pubblici attigui a un parcheggio e a un'area pic nic del bosco di San Cristofono a San Marco la Catola, nel Foggiano, sono andati altri 150mila euro. Un "tesoretto" da 150mila euro è servito per la manutenzione straordinaria della camera mortuaria al cimitero di Tuglie e 150mila euro per realizzare 50 loculi al camposanto di Alliste, sempre nel Salento. Con i fondi per il dissesto idrogeologico il Comune di Botrugno potrà demolire i bagni pubblici e realizzare una piazzetta in memoria delle suore apostoliche del Catechismo di via Veneto. La ritrutturazione edile della caserma dei carabinieri di Candela, in provincia di Foggia, ha ottenuto 250mila euro, 50mila in più di quanto destinato al Comune di Melendugno, nel Leccese, per la messa in sicurezza della falesia sottostante la torre costiera di Torre dell'Orso, falesia che si sta sgretolando e scava il vuoto sotto le abitazioni. Al Comune di Vieste sono stati riconosciuti 180mila euro per la movimentazione dei sedimenti marini nell'area portuale e 250mila euro al Comune di Lecce per l'isolamento acustico del Teatro Apollo rispetto alle due abitazioni adiacenti.

Il quadro normativo


Nella risposta a Tutolo, il Viminale non si è espresso sulle priorità di garantire il finanziamento a questo o quel progetto: «Per quanto sopra, apparirebbe irrituale al riguardo - riporta la nota firmata dal direttore di dipartimento, Antonio Colaianni - un'espressione di merito della scrivente circa la destinazione dei fondi intrapresa, senz'altro comprendendosi le virtuose, solidaristiche ragioni informatrici della Sua pregiata richiesta di chiarimenti». Ma la legge di bilancio del 2018, ai commi 134 e 135 chiarisce che «al fine di favorire gli investimenti, per il periodo 2021-2033, sono assegnati alle regioni a statuto ordinario contributi per investimenti per la realizzazione di opere pubbliche per la messa in sicurezza degli edifici e del territorio, nel limite complessivo di 135 milioni di euro annui per gli anni dal 2021 al 2025, di 270 milioni di euro per l'anno 2026, di 315 milioni di euro annui per gli anni dal 2027 al 2032 e di 360 milioni di euro per l'anno 2033». Ancora. «Il contributo assegnato a ciascun comune è finalizzato a investimenti per la messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico; la messa in sicurezza di strade, ponti e viadotti; la messa in sicurezza degli edifici, con precedenza per gli edifici scolastici e di altre strutture di proprietà dei comuni». Ai cittadini, come sempre, il giudizio.
P.Anc.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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