Fondi anti-virus? Tolti al Sud. Scatta la rivolta bipartisan

Fondi anti-virus? Tolti al Sud. Scatta la rivolta bipartisan
di Oronzo MARTUCCI
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Martedì 21 Aprile 2020, 08:21
Incassa la bocciatura bipartisan la bozza definita nei giorni scorsi dal Dipe, il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che prevede la ridiscussione delle risorse del Fondo sviluppo e coesione (Fsc) e della quota del 34 per cento di investimenti pubblici da destinare alle Regioni del Sud come risposta alla crisi provocata dal Covid-19. La regola del 34% ha il compito di garantire un equo flusso di investimenti, in base al criterio della popolazione residente.

A chiedere l'eliminazione di due proposte «ingiustificate e in grave danno al Mezzogiorno» contenute nella bozza del documento programmatico del Dipe sono stati alcuni deputati Pd del Sud Italia in una lettera indirizzata a tutti i ministri del Pd. Tra i firmatari anche parlamentari pugliesi, tra cui l'onorevole Ubaldo Pagano, componente della Commissione Bilancio di Montecitorio, eletto nella circoscrizione elettorale plurinominale Puglia 3 della Camera (che comprende Taranto, Brindisi e il Sud Barese) che ha definito inaccettabile le indicazioni del Dipe.

 «Non si può chiedere, specialmente in un momento come questo, che il Sud Italia rinunci a quelle conquiste faticosamente ottenute negli ultimi anni per rilanciarsi e ridurre i divari economici e infrastrutturali con il Centro Nord. La ridistribuzione delle risorse Fsc e la sospensione della quota 34% non possono essere messi in discussione. Il governo e il sottosegretario con delega alla programmazione economica, Mario Turco, devono chiarire quanto prima questo equivoco e ribadire, senza ambiguità, la linea politica per lo sviluppo economico e sociale delle regioni del Sud», ha sottolineato Pagano. «Turco, responsabile politico di quel Dipartimento, dovrebbe essere il primo a dissociarsi da proposte del genere».

Il senatore Turco, del M5S, eletto ha Taranto, ha subito replicato che quella che circola è «una bozza incompleta mai arrivata al vaglio di alcuna autorità politica». «Certamente le soluzioni alla crisi economica connessa al coronavirus non vanno ricercate modificando le norme a tutela del Mezzogiorno d'Italia», ha aggiunto. «Così come è inopportuno creare contrapposizioni futili all'interno del Paese. Oggi più che mai occorre ritrovare lo spirito unitario e approfittarne per riequilibrare le differenze del Paese. Questa è la strada che può permettere all'Italia con più forza di sostenere la ripresa economica e di uscire dalla crisi. Ecco perché è impensabile sospendere la clausola che destina il 34% delle risorse dei Fondi Ordinari per la spesa in conto capitale al Sud, così come il criterio di ripartizione dei fondi Fsc. Da ultimo, tutte misure che sono state rafforzate proprio per garantire una maggiore equità territoriale», ha concluso Turco.

Anche il ministro per il Mezzogiorno, Giuseppe Provenzano, ha parlato di «documento mai discusso in sede politica». «Per me il Sud è prioritario laddove si paventa la disponibilità di minori risorse al Sud per parte mia è del tutto inaccettabile», ha detto ancora Provenzano.
Per l'ex deputato salentino di Forza Italia, Rocco Palese, «il Sud non può essere doppiamente penalizzato: nelle Regioni del Mezzogiorno i fondi strutturali ormai da anni sono sostitutivi degli investimenti statali e questo già non andava bene prima. In Regioni come la Puglia le principali voci del Pil erano agricoltura e turismo: il Pil agricolo era stato già quasi azzerato dalla xylella, quello turistico è stato annientato dal coronavirus. Se vengono scippati al Sud i fondi vecchi e nuovi per gli investimenti, la ripresa sarà impensabile, e sarà messa a rischio la sopravvivenza stessa di cittadini e imprese meridionali».

«Questo Governo continua a demonizzare il Mes: per ragioni puramente ideologiche rifiuta dall'Europa 36 miliardi di euro a tassi inferiori a quelli di mercato e senza alcuna condizione se non un vincolo di destinazione agli investimenti in sanità. Ma quei soldi servono e allora il Governo pensa di sottrarli al Mezzogiorno, ovviamente. L'emergenza è nazionale e il principio di solidarietà deve valere ma mentre il Governo sembra terrorizzato dal come e quando poter restituire i soldi del Mes all'Europa, non si preoccupa minimamente di come e quando restituirli al Mezzogiorno», ha concluso Palese.
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