Covid, medici multati per il troppo lavoro. Scatta la raccolta fondi: 2.000 firme in poche ore

Covid, medici multati per il troppo lavoro. Scatta la raccolta fondi: 2.000 firme in poche ore
di Paola ANCORA
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Domenica 22 Ottobre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10:37

Duemila firme in pochissime ore. Non solo di medici, ma anche di tanti cittadini comuni, di malati sopravvissuti al Covid. Indignati, arrabbiati, esterrefatti da uno Stato che con una mano appunta al petto dei medici la medaglia d’oro per l’impegno profuso durante la pandemia da Covid e, con l’altra, li multa per decine di migliaia di euro per non aver rispettato i turni di riposo obbligatori. E per non averlo fatto - la beffa più atroce - in una stagione passata alla storia per i milioni di morti che il coronavirus ha provocato e per le immagini di medici e infermieri stravolti dalla fatica, segnati dalle mascherine, imprigionati nelle tute di biocontenimento durante turni interminabili perché, semplicemente, non c’era sufficiente personale e le persone malate erano tante, troppe.

La petizione

La petizione lanciata dal presidente della Federazione italiana società medico-scientifiche Loreto Gesualdo a sostegno dei colleghi del Policlinico di Bari ha fatto breccia fra i cittadini e alle 22.30 di ieri registrava già centinaia di adesioni. Perché è proprio per non abbandonare i pugliesi bisognosi di cure, per garantire assistenza alle migliaia che intasavano i reparti senza poter respirare che, durante la pandemia da Covid 19, i medici di quella struttura pubblica hanno saltato i riposi. Oggi, per quell’impegno, sono stati multati dall’Ispettorato del lavoro. «Ci saremmo aspettati casomai un encomio - tuona il professor Gesualdo - ed invece, nonostante le difficoltà in cui la sanità è costretta a vivere fra carenza di personale e di fondi, assistiamo a questa ennesima offesa all’intera categoria». L’ordinario di Nefrologia all’Università di Bari ha così invitato «tutti i medici italiani a sottoscrivere la lettera inviata dal direttore sanitario del Policlinico, Vito Procacci, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella», avviando contestualmente «una raccolta fondi a favore del nostro collega Vito che, per avere svolto con entusiasmo, abnegazione e responsabilità il suo lavoro insieme alla sua équipe, sempre in prima linea in una struttura pubblica, dovrà ora pagare di tasca sua una multa per aver lavorato di più durante la pandemia».

La multa, per Procacci, è pari a oltre 27mila euro.

La rabbia nelle Asl

Un problema che potrebbe presto interessare anche altre Asl, altri ospedali, vista la cronica carenza di personale e lo sforzo compiuto dai medici e dagli infermieri della regione in un periodo in cui, ogni giorno, si faceva la conta dei morti e degli infetti, fra i quali anche tanti professionisti della sanità. 
Non a caso, la solidarietà ai colleghi del Policlinico e la rabbia per quanto accaduto serpeggia in ogni Asl e in ogni ospedale. A Brindisi, sono stati numerosi i medici che hanno condiviso, anche via social, la lettera di Procacci a Mattarella. Specialisti che nei padiglioni e nei reparti dell’ospedale “Perrino” o nel centro Covid di Ostuni, nelle settimane più dure dell’emergenza sanitaria, hanno prestato assistenza a pazienti provenienti da altre province della Puglia, senza mai guardare l’orologio. L’ospedale di Ostuni per mesi è rimasto chiuso alle altre attività mediche, con il personale sanitario occupato esclusivamente per i pazienti Covid. Inevitabile, oggi, l’amarezza al solo pensiero di eventuali provvedimenti e sanzioni da parte dell’Ispettorato del lavoro. «I fatti oggetto di sanzione sono meritevoli di approfondimento, la straordinarietà dell’emergenza Covid dovrebbe essere tenuta in debita considerazione - commenta il direttore generale dell’Asl brindisina, Maurizio De Nuccio - come tutte quelle situazioni emergenziali nelle quali ci imbattiamo, atteso che la copertura dei turni è un obbligo legato alla dovuta continuità assistenziale».

I sindacati e i parlamentari

«Per ridurre le liste d’attesa, le ore di lavoro in regime di straordinario o in ore aggiuntive di medici, infermieri, tecnici, amministrativi della sanità in Puglia sono centinaia di migliaia, distribuite fra le 10 strutture sanitarie pubbliche» spiega Antonio Mazzarella, della Fp Cgil Puglia. «A queste ore - prosegue - che vengono retribuite con i compensi previsti dai contratti nazionali di lavoro, per i dirigenti medici e sanitari si aggiungono le ore extra-orario lavorate per necessità assistenziali contingenti, come le emergenze improvvise in reparto o in sala operatoria, l’iper afflusso di pazienti dai Pronto soccorso. Parliamo di ore che non vengono retribuite né recuperate. In tali condizioni è quotidiana la violazione delle norme sull’orario di lavoro e dei riposi - aggiunge ancora il sindacalista - ed è importante che le violazioni vengano accertate, ma quelle delle Amministrazioni pubbliche perché senza un Piano Straordinario di assunzioni la situazione peggiorerà a scapito dei lavoratori e della sicurezza degli stessi pazienti, affidati a personale stremato e ai limiti della lucidità».
Di una «triste notizia» parla il parlamentare di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo, medico di professione. «Mi ha lasciato non poco stupito, come medico e come politico. Ma, fermo restando il rispetto per gli ispettori del lavoro, chiamati a far rispettare le leggi senza possibilità di valutazioni discrezionali - scrive Zullo - spetta ora al buon senso delle autorità chiamate a valutare i ricorsi che i colleghi medici proporranno, appellandosi allo stato di necessità in nome della prestanza del soccorso e dell’assistenza sanitaria in un periodo difficile della nostra vita durante la pandemia Covid». Da qui l’appello ai colleghi, perché «mantengano fiducia nello Stato che confida sui suoi tanti servitori, dai medici e dagli operatori sanitari agli stessi ispettori del lavoro, passando per le autorità competenti nella valutazione dei ricorsi. È proprio questa la bellezza della nostra Italia, nei diversi gradi di giudizio e di valutazione secondo competenze e compiti stratificati. Sono anche convinto - conclude - che anche il presidente Mattarella non farà mancare una parola di conforto per una delusione che spero si trasformi in motivazioni sempre più forti nell’essere accanto alla sofferenza. Ai primari del Policlinico esprimo gratitudine e solidarietà con la certezza che tutto si risolverà per il meglio». Non resta che attendere.
(Ha collaborato Danilo Santoro)

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