Caldo, verso un miglioramento. Sugli eventi estremi Puglia seconda, Bari prima città d'Italia

Caldo, verso un miglioramento. Sugli eventi estremi Puglia seconda, Bari prima città d'Italia
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Martedì 25 Luglio 2023, 13:03 - Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 18:21

Sicilia, Puglia, Calabria e Campania le regioni che, dal 2010, sono state più violentemente colpite da eventi climatici estremi. La nostra regione è seconda, con 96 eventi. E fra i Comuni più colpiti c'è Bari, in vetta con 43 casi, seguita da Agrigento con 32, Genova con 27, Palermo e Napoli entrambe con 23 casi e Ancona con 22. A dirlo è Legambiente, nel suo report “Spiagge 2023”, che analizza la situazione delle coste italiane in relazione al cambiamento climatico grazie ai dati raccolti dall'Osservatorio Città Clima. 

Nel dettaglio, gli eventi che si sono registrati sono stati: 254 allagamenti da piogge intense, 199 danni da trombe d’aria e raffiche di vento, 84 danni alle infrastrutture da piogge intense, 64 danni da mareggiate, 46 esondazioni fluviali, 21 frane da piogge intense, 19 danni da grandinate, 10 danni da siccita prolungata, 9 danni al patrimonio storico da piogge intense e 6 casi di temperature record.

L'attuale quadro climatico

Estreme anche le temperature registrate in questi giorni in Puglia, dove alcune città hanno vissuto giornate a 45 gradi con un'ondata di calore - legata all'arrivo dell'anticiclone africano sul Sud Europa - che secondo i meteorologi di 3BMeteo.com «nell'ultima settimana ha riscritto una pagina della climatologia dell'Europa meridionale con diversi record di caldo mensili e di tutti i tempi - spiega il meteorologo Francesco Nucera di 3BMeteo.com -.

Il fatto più interessante, al di là del picco di temperatura notevole raggiunto, è che questi record battono i precedenti non solo dopo poco tempo, ma anche con ampio margine. I tempi tra un record e l'altro infatti sono più brevi, ma lo scarto tra un record ed un altro, anche di +3°C, impressionante».

A fronte del caldo estremo al Sud - che già da oggi dovrebbe attenuarsi riportando le temperature alla media stagionale - «il Nord Italia si è trovato in una particolare quanto pericolosa configurazione barica, che si è reiterata negli ultimi giorni - dice Edoardo Ferrara, sempre di 3BMeteo.com -. Nello specifico regioni come Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, in una seconda fase anche Emilia Romagna e Liguria, sono risultate sul bordo dell'anticiclone africano che ha infiammato il Centro-Sud Italia, trovandosi così terra di scontro tra la massa d'aria molto calda e umida nord africana in risalita da Sud, con quella più fresca e instabile atlantica che scorreva oltralpe, ma che di tanto in tanto pizzicava anche la Pianura Padana valicando le Alpi».

I forti contrasti tra due masse d'aria dalle caratteristiche così diverse hanno dunque creato le basi per lo sviluppo di imponenti temporali che hanno superato anche i 12-13 km di altezza (da qui la riduzione notevole di luce anche durante il giorno), ulteriormente alimentati da due fattori: la presenza di aria calda e umida al suolo, carburante indispensabile per i temporali, ma anche dal transito in quota della cosiddetta corrente a getto: una forte corrente spira a circa 10000-12000 metri di quota e la cui ondulazione alimenta e regola le alte e le basse pressioni.

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