Clima, record di allagamenti a Bari: le piogge mettono a dura prova rete fognaria e strade

Clima, record di allagamenti a Bari: le piogge mettono a dura prova rete fognaria e strade
di ​Daniela UVA
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Martedì 28 Novembre 2023, 07:33

Da una parte i cambiamenti climatici, dall'altra un territorio sempre più fragile ed esposto al rischio idrogeologico anche per via del progressivo taglio delle risorse. Si spiega così l'impennata di eventi climatici estremi, soprattutto alluvioni e piogge intense, cresciuti in Italia a partire dal 2010. Se le Regioni in assoluto più colpite negli ultimi 14 anni sono Sicilia (86 casi), Lazio (72), Lombardia (66) ed Emilia-Romagna (59), la Puglia è in sesta posizione con 49 eventi di questo tipo, in compagnia della Campania. Mentre la città di Bari risulta seconda in assoluto per numero di allagamenti sul proprio territorio. 

Il rapporto di Legambiente


I dati sono contenuti nel rapporto “Città clima 2023 speciale alluvioni”, realizzato da Legambiente con il contributo del gruppo Unipol. Il documento evidenzia che, nel nostro Paese, dal 2010 al 31 ottobre 2023 sono stati registrati 684 allagamenti da piogge intense, 166 esondazioni fluviali e 86 frane sempre dovute a piogge intense, che rappresentano il 49,1 per cento degli eventi totali registrati. Quando piove in modo incessante, come più spesso accade negli ultimi tempi, sono soprattutto le città più grandi ad andare in difficoltà. E infatti la metropoli che più spesso conta allagamenti è Roma, dove si sono verificati 49 casi dovuti proprio alle piogge intense. In seconda posizione c'è il capoluogo pugliese con 21 allagamenti, seguito da Agrigento (15), Palermo (12), Ancona, Genova e Napoli (tutte con dieci casi). Il rapporto ricorda che il 2021, in particolare, è stato caratterizzato da una distribuzione anomala delle piogge: oltre il venti per cento di precipitazioni in piùrispetto alle medie si sono infatti verificate in gran parte del Lazio, della Campania, della Calabria e della Sicilia, mentre al contrario in Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana e Puglia si sono registrate diminuzioni anche del 60 per cento.

Numeri che dimostrano la fragilità sempre maggiore del territorio. 

Gravi situazioni di criticità


In questo quadro Bari non fa eccezione perché, pur non contando fiumi, torrenti o altre fonti di acqua dolce, ogni anno è soggetta ad allagamenti gravissimi. Che paralizzano le strade e mettono a repentaglio la sicurezza dei residenti. Nel capoluogo pugliese ci sono zone particolarmente a rischio, come per esempio alcune aree del quartiere San Paolo, di Carbonara e Ceglie del Campo. Ci sono poi decine di sottopassi che, a causa delle precipitazioni sempre più intense, si trasformando in trappole potenzialmente molto pericolose. Gli ultimi casi risalgono allo scorso giugno quando un violento nubifragio ha messo in ginocchio la zona della Fiera del Levante.

Il maltempo delle scorse ore e i danni

Ma anche il maltempo dello scorso fine settimana non ha fatto sconti, costringendo la polizia locale a chiudere per l'ennesima volta il sottopasso di via La Rotella, nella zona della Metro. Senza dimenticare i problemi che si sono verificati anche su corso Vittorio Veneto e nei quartieri Carbonara, San Girolamo, San Paolo, dove alcune strade si sono trasformate in veri e propri fiumi urbani. Il rapporto di Legambiente mette in evidenza un altro dato: in tutta Italia ci sono 1,3 milioni di persone che vivono in aree definite a elevato rischio di frane e smottamenti e oltre 6,8 milioni di persone sono a rischio medio o alto di alluvione. Mentre dal punto di vista economico il Paese fra il 2013 e il 2023 ha speso oltre 13,8 miliardi di euro in fondi per la gestione delle emergenze meteo-climatiche. Il problema è però il futuro, visto che nel rimodulare il Pnrr il governo ha scelto di dimezzare le somme destinate a contrastare il dissesto idrogeologico, passate a livello nazionale da 2,49 miliardi a 1,203 miliardi.
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