In aula il ricordo di Berlusconi, ma c'è chi mugugna. E volano gli insulti: "Non capisci un c...."

Bagarre in aula martedì 13 giugno durante i lavori del Consiglio comunale di Taviano

Nella foto il momento in cui il consigliere Palamà ha aggredito l'assessore Stefàno.
Nella foto il momento in cui il consigliere Palamà ha aggredito l'assessore Stefàno.
di Mattia CHETTA
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Giovedì 15 Giugno 2023, 12:01 - Ultimo aggiornamento: 19:23

Durante il Consiglio comunale di Taviano il ricordo di Silvio Berlusconi finisce in bagarre. Protagonisti della baruffa il capogruppo di opposizione, Biagio Palamà (Uniti per Taviano) e l'assessore Marco Stefàno (Taviano Insieme). E volano gli insulti.

"Tu non capisci un ca...", ha urlato ad un certo punto il consigliere Palamà, rimproverando i ghigni e le smorfie dell'assessore Stefàno. Le smorfie sarebbero state fatte dall’assessore proprio mentre Palamà sosteneva, sorpreso, di essere stato l’unico, “da uomo socialista e più a sinistra di tutti i consilgieri”, a ricordare Berlusconi. Gesti che non sono passati inosservati e che avrebbero provocato la reazione e l'ira del capogruppo di Uniti per Taviano.  

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Non solo.

A rincarare la rabbia del consigliere la mancata programmazione, durante l'ordine del giorno, di uno spazio apposito per l'ex presidente del Consiglio dei ministri, o il mancato rinvio del Consiglio comunale, come avvenuto in altre parti d'Italia.

Il commento della maggioranza


Intanto, a ventiquattr'ore circa dall'adunanza, il gruppo di maggioranza ha pubblicato su Facebook una nota commentando l'accaduto.

"Non possiamo rimanere in silenzio dinanzi all'indecoroso spettacolo che si è consumato ieri nella nostra nobile assise - si legge nel post - da parte di due componenti della minoranza consiliare. Non possiamo non biasimare aspramente il comportamento inaccettabile del consigliere Biagio Palamà, nel suo sbraitare ed inveire, senza ragione alcuna e con linguaggio assai scurrile e inappropriato, contro la presidente del Consiglio, l'assessore Marco Stefano e, nella sostanza, contro tutti i componenti del Consiglio stesso, producendosi in una sceneggiata da battitore di piazza certamente indegna, per poi allontanarsi dall'aula (da lui considerata evidentemente un'arena o di un palcoscenico per le sue performances di delirio), disinteressandosene ancora una volta, nel momento in cui si discutono i problemi della città e del documento amministrativo di primaria importanza qual è il bilancio di previsione del nostro comune".

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