È stato installato nei giorni scorsi un chiosco-lido a ridosso del confine della marina di Sant’Andrea, che ricade nel territorio di Otranto. La struttura in questione si trova in un’area molto delicata, a fianco alla pineta.
Le proteste
A suscitare le proteste, che sono già cominciate durante la costruzione diversi giorni fa, sono stati gli stessi cittadini, mentre oggi a rendere pubblico il tutto ci ha pensato la consigliera del comune di Melendugno Palmina Surdo con un post sul suo profilo Facebook. "È sorta in questi giorni una nuova torre d’avvistamento a Sant’Andrea - scrive la consigliera –. È nato un mostro a Sant'Andrea, un gigante bianco si erge tra la pineta e la baia in cima alla salita a dispetto del paesaggio circostante. Un pugno nell’occhio e nello stomaco per chi Sant’Andrea la ama e non la vede come luogo d’affari, ma come un bene di inestimabile valore da custodire. Così come andrebbe custodita e ripiantata la pineta antistante, così come andrebbe resa fruibile la strada d’accesso che la costeggia e le cui condizioni costringono gli abitanti di Sant’Andrea che risiedono nella parte otrantina ad accedere alle proprie case dal Comune di Melendugno. Non si condanna l’attività economica di per sé, ma il modo impattante e irrispettoso del paesaggio e dell’ambiente circostante".
L'intervento del sindaco
La notizia ha fatto il giro del web. Della cosa è stato interessato subito il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi: "Ho convocato un incontro urgente per domani mattina, coinvolgendo sia i tecnici del Comune, che il proprietario del chiosco, per fare il punto della situazione.
Domani si avranno le risposte e soprattutto si saprà se chi ha costruito, autorizzato con regolare bando, si sia attenuto o abbia riportato modifiche illecite che ne consentono la revisione della procedura.