Torre Lapillo, abusi per il chiosco bar «in zona vincolata»: in 12 a processo

Torre Lapillo, abusi per il chiosco bar «in zona vincolata»: in 12 a processo
di Roberta GRASSI
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Martedì 20 Settembre 2022, 13:52 - Ultimo aggiornamento: 19:41

La procura rileva abusi nella realizzazione di un chiosco bar a Torre Lapillo  e scatta il processo per 12 persone, tra cui anche tecnici comunali e un funzionario della Soprintendenza . Per tutti il ​​gup Angelo Zizzari, al termine dell'udienza prelminare, ha disposto il rinvio a giudizio . Il processo inizia a gennaio. L'inchiesta è del pm Alessandro Prontera. 

Gli imputati

Il 4 gennaio prossimo, davanti al giudice monocraticoMaria Francesca Mariano, compariranno: Elisa Ada Elisa Franco, di Copertino, amministratore unico della società Salento Sunrise; Giulia Rita Massarelli, di Copertino, proprietaria dell'area; Antono Strafella, di Copertino, progettista della società e direttore dei lavori; Paolo Stefanelli, dirigente dell'ufficio tecnico di Porto Cesareo; Tarcisio Basile, responsabile dell'ufficio Paesaggio del Comune di Porto Cesareo; Fabrizio De Pace, tecnico istruttore del Comune; Antonio Salvatore Rizzello, anche lui tecnico istruttore del Comune di Porto Cesareo; Augusto Ressa, architetto responsabile dell'ufficio operativo della Soprintendenza di Taranto, responsabile del parere sull'intervento; Pietro Viva, di Porto Cesareo, tecnico istruttore; Giovanni Quarta, di Monteroni, presidente della commissione locale per il paesaggio dei comuni "Unione 3"; Marco Sellani, di Carmiano, componente della commissione; e Valentino Traversa, di Levarano, componente della stessa commissione. 

Le contestazioni

Rispondono tutti a vario titolo di reati edilizi. Secondo l'accusa l'imponente struttura "di grosso impatto", un chiosco bar con zona d'ombra, ricadeva in un'area prossima al demanio marittimo, e sarebbe stato realizzato violando il duplice vincolo paesaggistico imposto. Il funzionario della Soprintendenza è accusato di falso ideologico, per aver espresso parere favorevole, attenstandone la conformità al Pptr della Regione Puglia, pur non avendola. Lo stesso avrebbero fatto i tre componenti della commissione locale per il paesaggio, attenstando «falsamente» che l’immobile in questione sarebbe stato escluso dai vincoli che invece secondo la procura ricadono sull’area. I fatti risalgono al luglio 2017, il chiosco si trova a Torre Lapillo, tra via Coco e via Pavese. 

Le difese

Gli imputati sono difesi dagli avvocati Pietro e Antonio Quinto; Americo Barba; Gabriele Rampino; Antonio Scalcione, Gianluigi Manelli; Eligio Curci; Addolorata Flores; Viola Messa, Il gup ha individuato quali persone offese, che potranno costituirsi parte civile, la Soprintendenza archeologica Belle arti e Paesaggio, l'Agenzia del Demanio, il Comune di Porto Cesareo. 

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