Salento, violenta rapina in casa di due avvocati. Scatta una condanna: 8 anni e 9 mesi

Salento, violenta rapina in casa di due avvocati. Scatta una condanna: 8 anni e 9 mesi
di Roberta GRASSI
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Lunedì 30 Ottobre 2023, 21:33

Otto anni e nove mesi di reclusione, per una rapina in casa di due avvocati che fu realizzata nel febbraio dello scorso anno a San Pietro in Lama. Li ha inflitti il gup Sergio Mario Tosi all’unico imputato, Mirko Fiordiso, 33 enne di San Cesario, difeso dall’avvocato Renata Minafra. Rispondeva di rapina aggravata dall’averla commessa in danno di due ultrasessantacinquenni. La coppia si era costituita parte civile e ha ottenuto dal giudice il riconoscimento del risarcimento del danno, da liquidarsi in separata sede. Il pm, Maria Vallefuoco aveva chiesto la condanna a 9 anni di reclusione. 
Secondo quanto emerse dalle indagini, l’uomo entrò con il volto coperto da cappuccio e passamontagna nell’abitazione della coppia di avvocati. Si fece consegnare soldi e gioielli. Vi fu violenza fisica, ma anche minacce di morte. L’uomo era armato di coltello con lama seghettata. Lo brandì, sempre stando alle ricostruzioni, per poi pretendere la consegna dei valori. «Uccido te, anzi prima tua moglie», le frasi che sono finite nel capo di imputazione. Le vittime furono strattonate. L’uomo cadde a terra. Il colpo fruttò una collana d’oro, due telefoni cellulari, un borsellino contenente 500 euro e due carte bancomat. 

L'inchiesta 


L’inchiesta si chiuse in fretta, ci fu richiesta di rinvio a giudizio. L’imputato ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato, quindi ha beneficiato dello sconto di un terzo della pena. Una volta depositate le motivazioni, entro un termine che il giudice ha fissato in quindici giorni, la difesa proporrà appello. 
Fiordiso aveva già patteggiato la pena di 5 anni per alcuni scippi per cui era stato arrestato. Fatti commessi tra il 15 e il 16 marzo del 2022 a Cavallino, nel rione Castromediano, a Lecce e il giorno successivo a Lequile.
Dai 40 ai 60 anni le vittime, donne sole derubate in luoghi isolati. A Fiordiso gli agenti arrivarono incrociando le testimonianze delle vittime, fondamentali per ricostruire l’identità dell’uomo, la corporatura e gli indumenti che indossava in tutti e tre gli episodi, i filmati delle telecamere, ed in un caso le immagini riprese da un passante con il telefonino. 
Fu trovato un Piaggio Liberty nero privo di targa, riconosciuto dalle vittime, parcheggiato nel giardino. In casa, un casco e gli indumenti indossati durante i colpi, una felpa con la scritta di una marca che le vittime ricordavano di aver notato. 

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