Non è più contro ignoti l'inchiesta per omicidio colposo aperta a seguito della morte del 13enne di Giurdignano, nel Salento, morto in ospedale l'11 febbraio, dopo cinque giorni di ricovero, per delle complicanze cerebrali a seguito della caduta dalla sedia a rotelle, con fratture delle tibie, all’uscita da scuola. Sul registro degli indagati è stato iscritto l'accompagnatore del ragazzino, un 29enne operatore sociosanitario. Titolare dell'inchiesta della Procura è il pm Alberto Santacatterina il quale ha disposto l'autopsia che è stata programmata per domani mattina (14 febbraio).
La tragedia
Intanto resta il dramma improvviso e il dolore dei genitori del minore, che assistiti dagli avvocati Salvatore Corrado e Gabriele Toma, hanno sporto denuncia al posto fisso di Polizia presente nel nosocomio leccese con l’intenzione di far luce sulla dinamica del tragico incidente.
Gli elementi da verificare
Diversi quindi i dubbi e gli elementi da verificare. L’episodio che avrebbe causato l’infortunio e il conseguente ricovero del 13enne in ospedale sarebbe avvenuto lo scorso 6 febbraio, intorno alle 13.30. Suonata la campanella dell’orario di uscita degli alunni dal plesso della scuola secondaria di primo grado (medie), l’adolescente costretto a spostarsi in sedia a rotelle per una distrofia muscolare e assistito per questo in entrata e uscita da scuola da alcuni operatori, pare di una cooperativa, per cause ancora in fase di accertamento sarebbe scivolato, pare accidentalmente, dalla carrozzina rovinando a terra. Un capitombolo vissuto con allarme e preoccupazione tra i compagni di classe e i genitori in attesa di recuperare i propri figli. Nella caduta a terra il minore avrebbe riportato alcune escoriazioni e traumi agli arti inferiori, nulla però che facesse temere il peggio ai presenti, tant’è che l’alunno sarebbe stato consegnato ad una donna, un’amica di famiglia dei genitori, per il trasporto a casa in auto. Rientrato nella propria abitazione, il ragazzo in lacrime avrebbe raccontato l’episodio ai genitori, che preoccupati da un repentino peggioramento delle condizioni di salute del figlio, decisero di recarsi in ospedale a Scorrano per gli accertamenti del caso. Nel corso degli esami diagnostici però il quadro clinico del minore si aggravò ulteriormente, così i sanitari del pronto soccorso del “Veris delli Ponti”, decisero il trasferimento d’urgenza al “Dea-Fazzi” di Lecce. Una escalation di eventi e complicanze cliniche (forse legate alla frattura scomposta rimediata dallo studente alla tibia sinistra) che portarono nell’arco di poche ore al ricovero nel reparto di rianimazione, dove ieri mattina il ragazzo è deceduto. L’inchiesta, aperta sulla scorta della denuncia presentata dai genitori del ragazzo, è da considerarsi «un atto dovuto», secondo quanto lasciato trapelare da uno degli avvocati della famiglia – «per appurare la verità dei fatti». Escluse eventuali contestazioni sotto il profilo sanitario, l’iniziativa dei legali punterebbe a chiarire la dinamica dell’incidente ed eventuali responsabilità di chi doveva vigilare, alla luce anche di alcune testimonianze dei compagni della vittima, attualmente al vaglio degli agenti di Polizia.