Salento, dramma a scuola: 13enne cade dalla sedia a rotelle e muore dopo cinque giorni di agonia

Salento, dramma a scuola: 13enne cade dalla sedia a rotelle e muore dopo cinque giorni di agonia
di Andrea TAFURO
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Domenica 11 Febbraio 2024, 21:18 - Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio, 14:21

Un ragazzino di 13 anni cade dalla sedia a rotelle all’uscita da scuola e muore in ospedale dopo cinque giorni di ricovero. La tragedia, su cui ha acceso i riflettori la Procura di Lecce, ha travolto la comunità di Giurdignano, piccolo centro situato nel Salento orientale, che ha sperato sino all’ultimo in un epilogo diverso.

L'epilogo drammatico

Stamattina invece è arrivata la triste notizia: il cuore del ragazzo ha smesso di battere, pare per complicanze cerebrali intervenute a seguito della frattura delle tibie, rimediata nella caduta dalla sedia a rotelle su cui il 13enne era costretto per una grave patologia.

Nulla hanno potuto i medici del reparto di rianimazione del “Dea-Fazzi” di Lecce dove l’adolescente era stato ricoverato lo scorso 6 febbraio. Un dramma improvviso e doloroso che ha gettato nello sconforto i genitori del 13enne: assistiti dagli avvocati Salvatore Corrado e Gabriele Toma, hanno sporto denuncia al posto fisso di Polizia presente nel nosocomio leccese con l’intenzione di far luce sulla dinamica del tragico incidente. 

Tra le ipotesi accusatorie sollevate dai legali della famiglia, tutte da verificare, ci sarebbero la mancata custodia o l'eventuale responsabilità da parte di chi avrebbe dovuto occuparsi del minore all'uscita da scuola e la decisione di non chiamare il 118 per soccorrere l'alunno dopo la caduta. Inoltre, poiché la scuola sarebbe dotata sia di scalini che di uno scivolo per l'ingresso e l'uscita dal cortiletto agli ambienti scolastici, gli avvocati avrebbero richiesto un accertamento sulle modalità utilizzate per il trasporto in carrozzina del minore. Diversi quindi i dubbi e gli elementi da verificare, finiti al momento nelle indagini coordinate dal pm di turno, Alberto Santacatterina, che nelle prossime ore dovrebbe nominare il medico legale per l'autopsia sul corpo del 13enne.
Intanto le indagini muovono dal racconto dei fatti effettuato dai genitori alle forze dell'ordine. L'episodio che avrebbe causato l'infortunio e il conseguente ricovero del figlio in ospedale sarebbe avvenuto lo scorso 6 febbraio, intorno alle 13.30. Suonata la campanella dell'orario di uscita degli alunni dal plesso della scuola secondaria di primo grado (medie), il 13enne costretto a spostarsi in sedia a rotelle per una distrofia muscolare - e assistito per questo in entrata e uscita da scuola da alcuni operatori, probabilmente appartenenti a una cooperativa - per cause ancora in fase di accertamento sarebbe scivolato, forse accidentalmente, dalla carrozzina rovinando a terra.
Un capitombolo vissuto con allarme e preoccupazione tra i compagni di classe e i genitori in attesa di recuperare i propri figli. Nella caduta il minore avrebbe riportato alcune escoriazioni e traumi agli arti inferiori, nulla però che facesse temere il peggio ai presenti, tant'è che l'alunno sarebbe stato consegnato a un'amica di famiglia dei genitori per il trasporto a casa in auto.
Rientrato nella propria abitazione, il ragazzo in lacrime avrebbe raccontato l'episodio ai genitori, che preoccupati da un repentino peggioramento delle condizioni di salute del figlio, hanno deciso di recarsi in ospedale a Scorrano per gli accertamenti del caso. Nel corso degli esami diagnostici però il quadro clinico del minore si è aggravato ulteriormente, così i sanitari del pronto soccorso del "Veris delli Ponti" hanno deciso il trasferimento d'urgenza al "Fazzi" di Lecce. Una escalation di eventi e complicanze cliniche (forse legate alla frattura scomposta rimediata dallo studente alla tibia sinistra) che hanno portato nell'arco di poche ore sino al ricovero nel reparto di Rianimazione. Ieri mattina però, dopo 5 giorni di speranza e cure ospedaliere, è sopraggiunto il tragico epilogo, con il decesso del 13enne che ha gettato nel dolore e nel silenzio i genitori. Ora a far luce sui fatti sarà la Procura della Repubblica, che ha raccolto la denuncia dei familiari e avviato le indagini. «Un atto dovuto», secondo quanto lasciato trapelare da uno degli avvocati della famiglia «per appurare la verità dei fatti».
Escluse eventuali contestazioni sotto il profilo dell'attività medica, l'iniziativa dei legali punterebbe a chiarire la dinamica dell'incidente ed eventuali responsabilità di chi doveva vigilare, alla luce anche di alcune testimonianze dei compagni della vittima, attualmente al vaglio degli agenti di Polizia.

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