Prostituzione minorile, un medico leccese tra le persone coinvolte

C'è anche un medico di Lecce, F.F.M., 60 anni tra i professionisti coinvolti in un'inchiesta sulla prostituzione minorile condotta dalla Procura di Brescia. Sei persone, in tutto, sono finite ai domiciliari, per una, proprio il medico leccese, è stato disposto solo l'obbligo di dimora. Indagato, ma libero, un insegnante di tedesco. Le persone coinvolte sono accusate a vario titolo di prostituzione minorile, detenzione e produzione di materiale pedopornografico. Nessuno dei coinvolti conosceva gli altri, ma tutti avrebbero consumato rapporti sessuali, anche completi, con lo stesso ragazzino. La vittima è un 17enne residente a Brescia, nato in provincia di Pisa, e che all'epoca in cui i fatti contestati sono avvenuti, aveva ancora 16 anni.

«Tutti sapevano che ero minorenne», ha spiegato il ragazzino che si iscriveva in chat erotiche con una data di nascita fasulla, in modo da risultare maggiorenne.   L'inchiesta è nata dall'arresto da parte della Polizia locale di Montichiari di Claudio Tonoli, un uomo sieropositivo fermato lo scorso gennaio che consumava rapporti sessuali non protetti con minori. Dalle frequentazioni on line di Tonoli gli investigatori sono arrivati al nome di un ragazzo, 18 anni compiuti lo scorso 11 settembre, che interrogato ha riferito di un suo amico che aveva detto di aver avuto rapporti con adulti. L'amico in questione è appunto il 17enne che ha fatto nomi e cognomi delle persone frequentate con tanto di contatti telefonici e mail. Ad inchiodare i professionisti  sono stati proprio sms e chat inequivocabili a sfondo sessuale. In cambio di rapporti il giovane avrebbe ottenuto denaro, 100 o 200 euro a prestazione, ricariche telefoniche, ma anche pranzi e cene pagate. Secondo la ricostruzione i rapporti sessuali sarebbero avvenuti in abitazioni, in auto, ma anche in alcuni luoghi di lavoro degli adulti coinvolti.