«De Marco capace di intendere e di volere quando ammazzò Eleonora e Daniele»

Daniele De Santis ed Eleonora Manta
Daniele De Santis ed Eleonora Manta
di Erasmo MARINAZZO
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Lunedì 10 Maggio 2021, 19:57 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 17:14

Al momento del fatto e con riferimento ad esso era capace di intendere e di volere. Allo stato attuale è capace di partecipare coscientemente al processo. Con questo parole il professore Andrea Baldi, docente di Psichiatria e direttore del dipartimento Salute mentale della Asl 3 Roma ed il neurologo e psichiatra Massimo Marra, in servizio nell’ospedale Ferrari di Casarano, hanno concluso la consulenza su Antonio De Marco, 21 anni, di Casarano, autore reoconfesso della strage di via Montella della sera del 21 settembre dell'anno scorso a Lecce dove i fidanzati Eleonora Manta e Daniele De Santis furono ammazzati con 79 coltellate nella loro casa inaugurata proprio quel giorno.

La consulenza

I due consulenti nominati dalla Corte d'Assise (presidente Pietro Baffa, giudice togato Francesca Mariano ed i giudici popolari) saranno esaminati nell'udienza di martedì della prossima settimana, 18 maggio, dagli stessi giudici, dal pubblico ministero Maria Consolata Moschettini, dagli avvocati difensori Giovanni Bellisario ed Andrea Starace, nonché dai legali di parte civile Francesco Spagnolo, Mario Fazzini e Renata Minafra, Luca Piri, Stefano Miglietta e Fiorella d'Ettorre. Sarà poi il collegio giudicante a stabilire se De Marco potrà essere o meno processato e se eventuali deficit psichici potranno costituiore delle attenuanti.

Per il professore Baldi ed il dottore Marra nominati per effettuare la consulenza chiesta dalla difesa dopo che i suoi periti avevano concluso per l'incapacità di De Marco di comprendere cosa avesse fatto quella sera del 21 settembre quando aprì con le chiavi la porta della casa dove aveva tenuto una stanza in affitto fino ad un mese prima, l'imputato è affetto da un disturbo narcisistico della personalità ma ciò non avrfebbe inficiato la sua capacità di discernere quando distrusse la vita di quei due ragazzi.

Le conclusioni

«Il desiderio di vendetta non è per ciò che gli altri ci hanno fatto ma per le violente e disturbanti emozioni che la loro esistenza stessa ha generato nella psiche.

Spinto da invidia e rabbia decise di cancellare la fonte di queste emozioni, cioè di cancellare nella realtà Daniele ed Eleonora, come già aveva cancellato Daniele dalal foto in cui era ritratto con Eleonora», hanno sostenuto i due consulenti.

Due gli incontri avuti con De Marco ai quali hanno partecipato anche i periti di parte. Nessun dialogo, la consuelnza è stata redatta sulla basa delle valutazioni dei test somministrati, nonchè sull'abbondante documentazione raccolta dai carabinieri del Nucleo investigativo. Fra questa anche il diario di 36 pagine in cui ha progettato l'omicidio ad agosto dell'anno scorso e gli scritti in carcere in cui ha ribadito che se non loa vessero arrestato avrebbe continuato ad uccidere. Le confessioni di un potenziale seriale killer.

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