Giustizia e favori in tribunale: avanti con l’inchiesta. Si scava nel telefono di Errede

Via alla consulenza per la copia forense dei cellulari di Errede, Russi e di altri due

Giustizia e favori in tribunale: avanti con l’inchiesta. Si scava nel telefono di Errede
di Roberta GRASSI
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Mercoledì 30 Agosto 2023, 22:22 - Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 11:28

Si scava nei cellulari sequestrati a fine maggio al giudice Pietro Errede, al compagno e avvocato Alberto Russi, e ai due consulenti del Tribunale, Emanuele Liaci e Marcello Paglialunga. 
È stato infatti conferito ieri dalla Procura di Potenza l’incarico a un consulente (Antonio Tamborino, di Lecce) per ottenere la copia forense delle memorie dei telefonini, e quindi visionare tutti i dati ritenuti utili per proseguire nella maxi inchiesta su giustizia e favori che ha riguardato il Tribunale fallimentare di Lecce dove in cambio di regali e vario genere di benefici, sarebbero stati pilotati incarichi e provvedimenti.

Il terremoto giudiziario

Un terremoto giudiziario che risale al 29 maggio scorso.

Delle indagini si occupano i militari del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Lecce. Oltre a Errede, Russi, Liaci e Paglialunga (i primi due ai domiciliari, gli altri liberi ma sospesi dall’esercizio della professione), sono coinvolti il commercialista Massimo Bellantone, il giudice Alessandro Silvestrini, il commercialista Giuseppe Evangelista e l’avvocato Antonio Casilli, tutti liberi anche dopo le decisioni incrociate dei giudici del Riesame che hanno in parte accolto le tesi difensive, per chiudere con una pronuncia di inammissibilità sulle osservazioni fatte dalla Procura. 

I legali

Queste le difese: Michele Laforgia e Donatello Cimadomo per Errede, Roberto Rella per Russi, Amilcare Tana per Bellantone, Francesco Vergine per Casilli, Luigi Covella e Leonardo Pace per Silvestrini, Enrico Chirivì e Amilcare Tana per Evangelista. Più di recente c’è stata poi una new entry tra gli indagati (che potrebbero essere numerosi ma non ancora svelati): si è aggiunto l’avvocato Mauro Calò, assistito dall’avvocato Cristiano Solinas. 
Come noto sono contestate a vario titolo ipotesi di corruzione in atti giudiziari, tentata concussione, tentata estorsione e turbativa d’asta. I pm di Potenza, stanno proseguendo con gli approfondimenti ritenendo tra l’altro che dopo l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare di maggio siano emersi elementi investigativi di valore. «Attività - hanno spiegato - che consentono di più specificamente delineare l’esistenza di un articolato e collaudato sistema di gestione illecita dell’assegnazione di incarichi ad amministratori giudiziari, curatori, consulenti legali e patrocinatori di curatele che si fonda non solo sulla corruzione del magistrato Errede, ma su una fitta trama di complicità che trasversalmente attraversa e rende sodali un nutrito gruppo di professionisti salentini che monopolizza gli incarichi giudiziari più remunerativi attraverso un illecito scambio di favori». Secondo l’accusa, infatti, oltre al resto: «Errede e Russi, in concorso e previo accordo fra loro e con altri curatori fallimentari ed amministratori giudiziari nominati da Errede, sistematicamente e costantemente pilotavano le nomine di amministratori giudiziari e curatori fallimentari, in occasione di fallimenti in cui l’attivo fallimentare era cospicuo». 
La parte dell’inchiesta che riguarda Silvestrini e Bellantone, in cui si parla comunque di corruzione in atti giudiziari, invece, si riferisce a presunte sponsorizzazioni chieste da Silvestrini al commercialista per ottenere dal Csm la nomina a presidente del Tribunale di Lecce, incarico non ancora assegnato. La pratica è di recente tornata in commissione, dove per numero di preferenze ha prevalso l’attuale facente funzioni Roberto Tanisi. Si attende ora la fissazione del plenum. 

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