Inammissibile l'appello con cui la Procura di Potenza aveva chiesto il carcere per il magistrato Pietro Errede, per il compagno, l'avvocato Alberto Russi, per il commercialista Massimo Bellantone, per il legale Antonio Casilli, e i domiciliari per il giudice Alessandro Silvestrini e per il commercialista Giuseppe Evangelista. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame, che potrebbe aver accolto una eccezione formale avanzata dalle difese sull'assenza, nell'atto, di un capitolo dedicato alle esigenze cautelari. Respinte quindi le richieste di arresto.
L'inchiesta
Si parla dell'inchiesta su giustizia e favori al Tribunale fallimentare di Lecce, dove in cambio di regali e vario genere di benefici, sarebbero stati pilotati incarichi e provvedimenti.
Le contestazioni
L'udienza al Riesame si è tenuta martedì scorso. Hanno discusso i pm (il procuratore della Repubblica Francesco Curcio e il pm Vincenzo Montemurro), e le difese: Michele Laforgia e Donatello Cimadomo per Errede, Roberto Rella per Russi, Amilcare Tana per Bellantone, Francesco Vergine per Casilli, Luigi Covella e Leonardo Pace per Silvestrini, Enrico Chirivì per Evangelista. La procura aveva depositato anche gli interrogatori di alcuni politici ascoltati sulla questione "Csm". Una contestazione di corruzione in atti giudiziari attribuita a Silvestrini e Bellantone passata attraverso presunte sponsorizzazioni del magistrato per la carica di presidente del Tribunale di Lecce. A quanto si apprende la designazione, passata in commissione e in attesa di andare al plenum (Silvestrini è avanti rispetto a Tanisi per 4 voti a 2) è al momento sospesa. Il Consiglio ha richiesto gli atti di indagine e sta valutando il da farsi.
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