Caso Errede, analisi dei pm sul telefonino di un avvocato: si indaga ancora

Caso Errede, analisi dei pm sul telefonino di un avvocato: si indaga ancora
di Roberta GRASSI
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Venerdì 7 Luglio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 14:49

Al setaccio la memoria del telefonino cellulare di un avvocato: la procura di Potenza che indaga su presunte ipotesi di provvedimenti e nomine pilotate in cambio di favori, al Tribunale fallimentare di Lecce, ha conferito l’incarico a un tecnico informatico di effettuare la copia forense del telefonino di Mauro Calò, legale il cui nome risulta iscritto nel registro degli indagati per ipotesi di concorso in corruzione in atti giudiziari con il magistrato Pietro Errede e il compagno e avvocato Alberto Russi, questi ultimi due arrestati e posti ai domiciliari a fine maggio, e con l’avvocato Antonio Casilli, indagato in stato di libertà. 
Calò, che inizialmente non era incluso nell’elenco delle persone indagate, è assistito dall’avvocato Francesco Vergine. 

Gli altri fallimenti su cui si indaga

Sotto la lente degli investigatori, i militari della guardia di finanza del nucleo di polizia economico finanziaria di Lecce, ci sono quindi altre procedure oltre quelle inizialmente vagliate. Si sono aggiunti i fallimenti delle aziende Tre Caravelle/Amaranto; New Vanity, Sun/Ferrosud, Cometi Spa e Ciet. Fallimenti, secondo la procura di Potenza (titolare del fascicolo il procuratore della Repubblica Francesco Curcio e il pm Vincenzo Montemurro), dall’ammontare “cospicuo”. 
Mentre si attendono le motivazioni del Riesame all’inammissibilità degli appelli con cui la Procura ribadiva alcune richieste d’arresto, oltre all’aggravamento di alcune misure, e si aspetta di sapere se vi sarà impugnazione in Cassazione, le indagini proseguono.

Sono state acquisite liste regalo per feste di compleanno e documentazione di vario genere: gli uomini in divisa, su delega dei magistrati, sono ancora al lavoro per ricostruire i dettagli della vicenda. 

Il sistema «articolato e collaudato»

Nella convinzione, come riportato dalla procura nell’appello ai rigetti del gip, che di recente siano emersi elementi investigativi di valore, da approfondire prima di chiudere l’inchiesta (che conterebbe numerosi indagati).
«Attività - hanno spiegato - che consentono di più specificamente delineare l’esistenza di un articolato e collaudato sistema di gestione illecita dell’assegnazione di incarichi ad amministratori giudiziari, curatori, consulenti legali e patrocinatori di curatele che si fonda non solo sulla corruzione del magistrato Errede, ma su una fitta trama di complicità che trasversalmente attraversa e rende sodali un nutrito gruppo di professionisti salentini che monopolizza gli incarichi giudiziari più remunerativi attraverso un illecito scambio di favori».
Quanto al capo d’accusa che riguarda Calò, Errede, Russi e Casilli, «Errede e Russi, in concorso e previo accordo fra loro e con altri curatori fallimentari ed amministratori giudiziari nominati da Errede, sistematicamente e costantemente pilotavano le nomine di amministratori giudiziari e curatori fallimentari, in occasione di fallimenti in cui l’attivo fallimentare era cospicuo, e in particolare nelle procedure Tre Caravelle, Amaranto, New Vanity, Sun/Ferrosud, Cometi e Ciet, verso professionisti compiacenti».

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