Gallipoli, candidatura all'Unesco (la seconda dopo quella del 2000): sì di parroci e associazioni

Gallipoli, candidatura all'Unesco (la seconda dopo quella del 2000): sì di parroci e associazioni
di Antonella MARGARITO
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Lunedì 4 Settembre 2023, 07:46 - Ultimo aggiornamento: 5 Settembre, 20:28

Il centro storico di Gallipoli patrimonio dell'Unesco: la sfida lanciata da Toti Magno appassionato fotografo gallipolino apre il dibattito. È la seconda volta che dalla città viene lanciata una proposta in tal senso: l'iter, infatti, era stato già avviato nei primi anni 2000, ma poi non se ne fece niente e, alla fine, i termini scaddero durante la prima amministrazione Minerva, anche se c'è da dire che allora la proposta era di candidare tutta la città, invece stavolta solo il centro storico. In ogni caso, il dibattito, anche se non privo di polemiche, sulla nuova proposta si è avviato, ed è già un primo nuovo passo.

L'idea del fotografo

Quella di Toti Magno è ormai una vera e propria "mission", una battaglia da combattere però in punta di fioretto per vedere di arrivare a chi di competenza e far partire l'iter, che facile non è.

Ma si insiste. Un chiodo fisso per Magno, al punto che, qualche anno fa, lui aprì proprio una pagine Facebook con questo titolo "Gallipoli Patrimonio Unesco". «Io nel mio piccolissimo - dice Magno - da otto anni amministro una pagina ed un gruppo, che si chiama Gallipoli Patrimonio Unesco, e sono felice che nel mondo qualcuno ci guardi e faccia il tifo per la città, magari lo facessimo tutti noi».

Il parroco


Perché proprio quella pagina parla di Gallipoli e del suo prezioso centro storico, con le foto che raccontano l'arte, la cultura, la bellezza, la luce, i profumi di una terra "benedetta da Dio". «L'unanime apprezzamento del patrimonio spirituale, culturale e naturale da parte di coloro che continuano a visitare la nostra bella Città, in particolare del centro storico - dice don Piero de Santis, parroco della basilica con cattedrale di Sant'Agata nel centro storico - ci rende sempre più consapevoli dell'eredità che abbiamo ricevuto da coloro che ci hanno preceduti e che vogliamo custodire trasmettere alle generazioni future. Veramente il centro storico è uno scrigno che racchiude una ricchissima tradizione religiosa, civile e culturale, uno spazio dove si vive l'incontro e l'interscambio di valori umani e cristiani, un interessante insediamento umano che permette l'utilizzo delle risorse territoriali e marine, un habitat adatto alla conservazione della diversità biologia. Per tutti questi motivi ritengo che il centro storico abbia quanto si richiede per proporlo come patrimonio dell'Unesco».


E sull'argomento non poteva mancare l'intervento del presidente dell'associazione Abitanti e Amici del Centro Storico, Roberto Piro, che parla di un idea "ottima e condivisibile". «Si tratta di un'ottima idea e di una proposta condivisibile - sottolinea Piro - Il nostro centro storico è una di quelle realtà che andrebbe riconosciuta universalmente come patrimonio dell'umanità e conservata, così come ci è stata tramandata, anche alle future generazioni. Solo che per rendere possibile ciò sono necessari alcuni provvedimenti che rappresentino una inversione ad "u" rispetto a quanto avviene da un po' di anni a questa parte. La grande bellezza della Gallipoli storica oggi è visibile con grande difficoltà perché nascosta sotto strati di indifferenza, di abusi di ogni genere. I suoi monumenti ed i suoi migliori scorci paesaggistici sono offesi ed offuscati da una speculazione dilagante ed irrispettosa dei luoghi. C'è bisogno di un lavoro di scavo, come per un sito archeologico nascosto, e di rimozione delle superfluità che la ricoprono, così da riportarla alla sua originaria e straordinaria bellezza».

Il dibattito


Il dibattito intanto prende sempre più piede sulla pagina Fb dove Magno ha lanciato la provocazione. In tanti dicono che la città vecchia deve un po' invertire la sua rotta al momento mirata solo ad un mero turismo mordi e fuggi. In molti dicono che dopo i fasti estivi dovrebbe smettere di diventare una città fantasma in inverno. E tanti altri ancora esprimono forte entusiasmo. «Io sono fiduciosa perché quando le iniziative sono luminose tutti i gallipolini e le gallipoline si daranno da fare a dare la loro luce affinchè diventi realtà - scrive la dottoressa Bruna Scarcia, appassionata anche lei della cultura e della tradizione locale - E poi è bello sognare in grande e provare a realizzare una impresa non facile ma molto stimolante».
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