Un telefonino trovato per strada, in via Volta, proprio accanto alla villetta di via Roma, a Castrì, in cui lo scorso venerdì sera si è consumato un brutale omicidio, potrebbe offrire la soluzione del caso agli investigatori.
Era a terra, potrebbe essere finito lì negli istanti immediatamente successivi al delitto, al pestaggio di Donato Montinaro, l’ex falegname di 75 anni trovato cadavere il giorno successivo, poco dopo le 7 del mattino. Intanto oggi il medico legale Roberto Vaglio ha eseguito l’autopsia sul corpo del pensionato. L’esame, disposto dal pm Maria Consolata Moschettini, ha confermato quanto era stato possibile osservare dopo il ritrovamento del corpo, in casa, nella camera da letto. Ferite su tutto il corpo, lesioni gravissime al volto. I segni di una aggressione violentissima, tale da sfigurare il volto della vittima. Attorno alla bocca ancora il nastro da imballaggio utilizzato poi per legare mani e piedi, con fascette e una corda da bucato, e assicurarle a una sedia e a un tavolino.
La ricostruzione
Stando a quanto è emerso, il 75enne, è stato ucciso in serata. Non molto tardi. Del resto, la governante che lo ha ritrovato ormai privo di vita, disteso su un fianco, ha notato che la televisione era ancora accesa.
La ferocia è testimoniata dalle lesioni e dalle ecchimosi. L’anziano, incappucciato e immobilizzato avrebbe subito senza poter reagire in alcun modo. Avrebbe incassato colpi inferti per una ragione non ancora ben chiara, ma che si cerca scavando nelle vicende private.
Nelle scorse ore i carabinieri del comando provinciale di Lecce sono tornati a Castrì e hanno effettuato un nuovo sopralluogo all’interno dell’abitazione che al momento è ancora sottoposta a sequestro. Hanno prelevato materiale. Alcuni documenti, attestanti probabilmente la situazione finanziaria.
I funerali
Effettuata l’autopsia, la salma sarà ora riconsegnata ai famigliari per la celebrazione dei funerali che potrebbero essere fissati già nella giornata di sabato.
Si attende ora il conferimento di incarico, da parte della procura, al tecnico informatico che dovrà scandagliare la memoria digitale del telefonino cellulare spuntato in via Volta. Non si sa ancora se sia di proprietà della vittima o se sia caduto a chi, dopo l’azione violenta, potrebbe essere fuggito per raggiungere un parcheggio che si trova vicino al campo sportivo, nella zona retrostante alla strada che conduce a Vernole, da un lato, e al centro storico di Castrì, dall’altro.
Nessun segno di effrazione
Sono stati estratti i filmati di alcune telecamere che si trovano nei paraggi.
Non sono vicinissime alla villetta di via Roma, ma potrebbero aver intercettato l’arrivo o la fuga degli assassini che, per la furia che emerge dalle lesioni, sarebbero secondo gli inquirenti almeno due.
Persone entrate in casa senza dover forzare porte o finestre. Non sono stati rilevati infatti segni di effrazione. L’ingresso è stato trovato semiaperto dalla governante che ha anche notato che il condizionatore d’aria, all’interno di un’altra stanza, era stranamente acceso.
Dall’interno dell’appartamento non manca nulla. Tutto in ordine, all’infuori del caos che c’era nella stanza da letto. Si prosegue, insomma, sulla pista dei dissidi personali. O della spedizione punitiva. Partendo dalle indagini tecniche e dall’analisi dei conti correnti e della situazione patrimoniale ed economica dell’ex artigiano che aveva lavorato per una vita intera e non aveva problemi economici.