Castrì, omicidio: telefonate hard per chiedere denaro agli anziani

Castrì, omicidio: telefonate hard per chiedere denaro agli anziani
di Roberta GRASSI
4 Minuti di Lettura
Sabato 15 Ottobre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 09:08

Due donne «costantemente impegnate nella ricerca, anche attraverso i social network, di anziani benestanti ai quali richiedere somme di denaro in cambio di intrattenimenti telefonici ed erotico personali». La definizione, contenuta nella richiesta di misura cautelare formulata dal pm Maria Consolata Moschettini , fa da sfondo alla vicenda di Castrì.

Non è una contestazione diretta

Non è una contestazione diretta, ma si tratta comunque di circostanze su cui sono in corso accertamenti investigativi da parte dei carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Lecce. È infatti un elemento, è specificato, «suscettibile di ulteriore approfondimento anche in ordine a un eventuale rilevanza penale». In riferimento all’omicidio, il dettaglio viene citato per rafforzare la tesi, condivisa dal gip, che sia concreto il pericolo di reiterazione del reato. Cioè che la situazione possa ancora una volta degenerare. Gli incontri virtuali e non dal profilo “hard” sono raccontati, anche questi, attraverso le intercettazioni telefoniche. 
Una delle due donne indagate racconta: «Il giorno dopo mi mandò 500 euro, e a me ora mi ha mandato i soldi quello della Sicilia».

Sono cifre di poco conto: 10, 20 o 30 euro, in cambio di una telefonata: «Ci sono quelli che si intrigano, ci sono le paroline dolci, la chiacchierata». Qualche volta l’ammontare è superiore: «Io una volta -spiega una delle due indagate - uno dalla Svizzera il giorno prima abbiamo fatto amicizia su Facebook e il giorno dopo, nah, c’era mio figlio che ha detto mamma questo scemo è, il giorno dopo mi mandò 500 euro». Risponde l’altra: «Io una volta ho conosciuto uno di Napoli, bello bello con la Bi maiuscola. Era impazzito, voleva venire per conoscermi di persona, voleva portarmi a Napoli 15 giorni, che ne sai? Era impazzito proprio». 

Per pagare affitto e bollette

Lo scopo? «Pagare l’affitto e le bollette». C’è poi una rassegna di situazioni vissute dal vivo, sempre con anziani: «Che pensione prende?», chiede prima di procedere. Da qui la sussistenza, come si diceva, delle esigenze cautelari. «Reputa il giudicante - si legge nel provvedimento restrittivo - che sussistano per tutti e tre gli indagati». Ed ecco le ragioni: «Le modalità dei fatti, ma anche le specifiche circostanze» in cui sono maturati. Le condizioni in cui fu ritrovato il cadavere, la violenza con cui fu colpito. Si sottolinea che il materiale, come il nastro adesivo e le fascette per legare la vittima, era stato portato in casa dall’esterno. «Non si può escludere - quindi - né affermare con certezza che l’omicidio sia stato premeditato. Ma gli indagati se n’erano concretamente prospettata la possibilità». Secondo il gip, la loro personalità è caratterizzata da una «particolare inclinazione alla violenza contro la persona, con l’accettazione dell’evento morte, senza remore e scrupoli, come accaduto e come non si può escludere che possa avvenire ancora». Ed ecco il punto: «La determinazione di Martella e Piccinni (le due donne, ndr.) a cercare contatti con persone di sesso maschile, potenzialmente vulnerabili e quindi facilmente destinatarie di richieste di denaro». 
Il contesto è particolare. Una situazione apparentemente ai margini, fatta di violenze domestiche, di difficoltà economiche, liti in famiglia. Di una certa visione dei rapporti con gli uomini: «Non hai capito che l’uomo ti dice ti amo finché non ti porta a letto, dopo che si è saziato, non mi servi più, cerca di andare altrimenti ti denuncio pure di sopra. Così è il maschio», dice al telefono. 
«E io la prossima volta - risponde l’altra - lo registro, faccio il filmino e lo ricatterò a vita, attacco la telecamere già prima di entrare in macchina». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA