Sarà una perizia psichiatrica chiesta dalla difesa ad accettare la capacità di intendere e volere di Patrizia Piccinni, una dei quattro imputati per l’omicidio di Donato Montinaro, il pensionato ucciso a Castrì nel giugno dello scorso anno.
Lo ha stabilito la Corte d’Assise di Lecce (presidente Pietro Baffa, a latere Cinzia Vergine ) nella prima udienza che si è celebrata oggi all’aula bunker del carcere di Borgo San Nicola.
Il processo
Il processo è ripartito dopo uno stop dovuto a una nuova norma introdotta dalla legge Cartabia.
I quattro sono di Salve, Alessano e Corsano. Rispondono di concorso in omicidio volontario, aggravato dall'aver agito in più persone riunione, di aver posto la vittima in stato di incapacità ad agire, di aver commesso il fatto in una dimora privata e ai danni di un ultrasessantacinquenne. La pubblica accusa è sostenuta dal pm Maria Consolata Moschettini. A sostenere l’incapacità di intendere volere al momento del fatto e l’incapacità di stare a processo è stata la difesa di Piccinni che ha prodotto documentazione sanitaria.
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