Brindisi, partenza al top nel 2023 per l’Aeroporto del Salento

Brindisi, partenza al top nel 2023 per l’Aeroporto del Salento
di Oronzo MARTUCCI
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Lunedì 6 Marzo 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 20:03

L’aeroporto di Brindisi ha fatto registrare nei primi due mesi del 2023 numeri di passeggeri in transito che fanno immaginare alla fine dell’anno un nuovo record dopo quello del 2022 quando su 12 mesi sono stati superati i 3 milioni (3milioni 59mila passeggeri) con un aumento del 13,5 per cento rispetto al 2019, anno pre Covid
A gennaio 2023 i passeggeri in transito sono stati 164.049 (149.178 sui voli nazionali, 14.577 su quelli internazionali) con un aumento percentuale del 38,1 rispetto al 2022 (quando ancora vi erano preoccupazioni collegate al covid) e del 16,9 per cento rispetto al 2019, anno pre covid.

A febbraio i passeggeri in transito sono stati 157.741 (di cui 142.811 su voli nazionali e 14.930 su quelli internazionali). L’aumento mensile percentuale sul 2019 è stato del 10 per cento, sul 2022 del 15 per cento.
L’Aeroporto del Salento continua a essere un punto di riferimento importante e un asset strategico per rafforzare i flussi turistici ma anche le attività business in entrata e in uscita del territorio dell’area jonico salentina.

Nelle scorse settimane vi sono state polemiche dei rappresentanti di alcuni gruppi politici, degli operatori turistici e dell’associazione Aicalf (che raggruppa i vettori low cost) i quali hanno contestato il percorso intrapreso dal Comune di Brindisi con l’obiettivo di introdurre un aumento della tassa di imbarco di 1 euro nel 2023 e due euro nel 2024.

La tassa

La tassa per come è stata programmata sarebbe limitata alle sole partenze e dovrebbe servire ad aiutare il Comune di Brindisi a riequilibrare il bilancio. Tale possibilità è stata offerta a 14 Comuni italiani dal decreto Aiuti emanato dal governo Draghi nel 2022, ma si tratta di concordare l’intera operazione con il nuovo governo e al momento non risulta che siano stati compiuti passi avanti. D’altro canto il Comune ha deciso di introdurre questo balzello su tutti i cittadini che utilizzano l’aeroporto invece di aumentare altre tasse comunali che ricadrebbero solo sui residenti.
L’allarme lanciato da Ryanair, easyJet e Volotea che ora gestiscono soprattutto nei mesi estivi 32 rotte su 50 complessive nell’aeroporto del Salento lascia sperare che lo l’opzione scelta dal Comune non vada a buon fine. L’aumento di 1 euro o 2 euro può apparire insignificante, soprattutto se si fa riferimento al passeggero che deve pagarlo, ma le compagnie low cost hanno un approccio diverso e sono pronte a rivedere i loro piani. Infatti, per Aicalf “se la proposta di incremento dell’addizionale di imbarco pagata all’Aeroporto del Salento fosse confermata, si determinerebbe una perdita di competitività per l’aeroporto di Brindisi e per l’intera Regione Puglia a vantaggio di altre destinazioni, italiane e non, dove l’offerta di voli sarà maggiore e il prezzo dei biglietti più contenuto grazie a un’addizionale più bassa (o addirittura inesistente in altri paesi europei). Tale aumento graverebbe anche sulle spalle dei cittadini che volano dall’aeroporto del Salento per motivi di lavoro, salute o studio.  Soprattutto, l’incremento dell’addizionale di imbarco costringerebbe i vettori a rivedere il numero di rotte e la loro frequenza da e per Brindisi, a causa di una ridotta sostenibilità economica delle rotte stesse, con l’effetto immediato di un peggioramento del servizio che le compagnie aeree svolgono sulla città e sulla regione”. 

Anche la società Aeroporti di Puglia non vede bene l’aumento della tassa di imbarco, ma preferisce non esprimersi ufficialmente per morivi di opportunità istituzionale (Adp è controllata al 99, 59 per cento dalla Regione, il Comune di Brindisi ha lo 0,0090 del capitale azionario).
Intanto anche su Bari, l’aeroporto più importante della rete pugliese (che nel 2022 ha fatto registrare 6,5 milioni di passeggeri, i dati relativi a ai primi mesi dell’anno sono in forte crescita. A gennaio vi sono stati 397.192 transiti (238.060 sui voli nazionali e 127.950 su quelli internazionali), con un aumento del 70 per cento circa sul 2022. I transiti a febbraio sono stati 333.649. In forte crescita anche la quota dei passeggeri sui voli esteri. Il presidente della società Aeroporti di Puglia Antonio Maria Vasile ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti nei primi due mesi del 2023, quando il sistema pugliese ha fatto registrare oltre 1 milione di passeggeri.
Le criticità per ora riguardano i voli operativi su Foggia con 2.443 passeggeri in transito nel mese di gennaio e 2.139 a febbraio. L’aeroporto Gino Lisa è stato riaperto ai voli civili nel mese di settembre 2022 quando è diventato operativo il collegamento con Malpensa gestito da Lumiwings (5 a settimana). Da dicembre è operativo anche u collegamento settimanale con Torino Caselle Da maggio si dovrebbero aggiungere un collegamento settimanale con Verona Villafranca e da giugno un ulteriore collegamento con Catania. Insomma il rilancio dell’aeroporto di Foggia per ora resta una scommessa. I risultati sono tutti da costruire.

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