Voli, da Ita nessun passo indietro: tagliato il Brindisi-Milano del mattino

Voli, da Ita nessun passo indietro: tagliato il Brindisi-Milano del mattino
di Valeria BLANCO
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Domenica 25 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 19:27

Con i recenti lavori effettuati in vista del G7 a giugno, la pista dell’aeroporto del Salento, a Brindisi, sarà certamente più lunga e più sicura. Quello che si accorcia, invece, è la lista dei collegamenti diretti per Milano: nonostante le rassicurazioni offerte dalla compagnia un mese e mezzo fa, infatti, il primo volo del mattino operato da Ita Airways - e particolarmente prezioso perché arriva all’aeroporto di Linate, a 15 minuti di metro dal centro - sarà cancellato dall’1 aprile. Le proteste dei pendolari, l’impegno delle associazioni di categoria e le pressioni della politica non hanno sortito alcun effetto: non c’è stato nessun ripensamento.

La mobilitazione

Eppure la speranza c’era ancora, visto che nel corso di un incontro convocato a Lecce dal sindaco Carlo Salevemini a gennaio, la compagnia aveva assicurato di essere al lavoro «per incrementare l’offerta su Brindisi» e che «la programmazione è in aggiornamento». Si era parlato anche del programma estivo in vendita «da non considerarsi definitivo», secondo la compagnia. Invece, da allora, nulla è accaduto. Ma tant’è: salvo ripensamenti last minute - assai improbabili dal momento che mancano ormai appena cinque settimane - il volo in partenza dal “Papola-Casale” alle 6 del mattino, che consente di essere a Linate alle 7.30 (e quindi per un pendolare in tempo per iniziare la regolare giornata lavorativa) scompare dall’1 aprile. È già impossibile prenotarlo sul sito della compagnia: e non è un pesce d’aprile. 
Parallelamente, scompare anche il volo di ritorno, quello che parte da Linate tutti i giorni alle 22.05 e arriva a Brindisi alle 23.40 e che è altrettanto prezioso per i pendolari, considerando che l’ultimo collegamento diretto dall’aeroporto più vicino alla città di Milano ora rimane quello del primissimo pomeriggio.

Troppo presto per chi ha affari pomeridiani da sbrigare oppure per chi vorrebbe concludere l’intera giornata lavorativa e rientrare nel Salento senza dover chiedere delle ore di permesso per avere il tempo di prendere l’ultimo volo.

A pagarne le spese non saranno tanto i vacanzieri, quelli - e sono numerosi secondo i primi dati - che hanno già previsto di trascorrere il ponte pasquale nel Salento e che al rientro troveranno una possibilità in meno di raggiungere Milano, ma soprattutto i pendolari e gli imprenditori. Quelli che magari a Milano ci vanno in giornata, giusto il tempo di portare a termine un affare o un appuntamento di lavoro, oppure chi raggiunge la Lombardia il lunedì mattina per rientrare in Puglia il venerdì sera. Ma soffre anche chi, per svago o per affari, affronta viaggi intercontinentali: Roma e Milano, infatti, sono i due hub italiani da cui si può raggiungere praticamente tutto il mondo. Perdere un volo in una fascia oraria così importante può voler dire perdere la coincidenza, e magari dover prenotare un albergo per partire il giorno dopo. Con i costi del viaggio che, inevitabilmente, finiscono per lievitare.
Ed è vero, come pure in passato ha sottolineato Aeroporti di Puglia, che dall’aeroporto del Salento i collegamenti per Milano non mancano. C’è il primo volo di Ryanair che parte addirittura poco prima delle 6 e arriva alle 7.15, ma atterra a Orio al Serio e da qui ci vuole ancora un’ora di bus per raggiungere la stazione centrale di Milano. Inoltre, considerando che il “Papola Casale” serve tre province, si può immaginare il disagio del viaggiatore che parte da Leuca e impiega un’ora e mezza per raggiungere Brindisi. Per prendere il volo delle 5.45, il cui gate chiude alle 5.15, dovrebbe lasciare casa attorno alle 3, nel cuore della notte e poi all’arrivo avrebbe ancora un’ora di bus per raggiungere la città.
Il primo tentativo di cancellare un volo (quello di metà mattina), poi scongiurato, risale allo scorso autunno - non sembrano esserci giustificazioni di natura economica sui tagli, perché i voli da e per Milano registrano sempre alte percentuali di posti occupati. Almeno il 70 per cento della capienza totale, secondo i dati diffusi dall’Enac.

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