Giovane trovato morto in Cina: ora la salma rientrerà in Italia per altre indagini

Marcello Vinci
Marcello Vinci
di Alfonso SPAGNULO
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Mercoledì 11 Ottobre 2023, 07:31 - Ultimo aggiornamento: 10:20

Marcello Vinci, morto in Cina: la Salma torna a Fasano. Finalmente c'è la data del rientro in Italia della salma del giovane di 30 anni Fasano morto in Cina precipitando dal 35esimo piano di un palazzo a Chengdu la notte tra il 5 e 6 marzo scorsi.

Marcello Vinci, morto in Cina: la Salma torna a Fasano


Dopo traversie durate mesi il feretro del fasanese arriverà venerdì 27 ottobre all'aeroporto di Fiumicino dove sarà accolto dai genitori e da molti amici.

Il ragazzo, molto conosciuto nella frazione di Torre Canne, dove vivevano i suoi genitori, aveva studiato all'Istituto di studi internazionali e si era laureato con una tesi sul Dragone che veste Made in Italy. Aveva inoltre frequentato un corso presso la Beijing Language and Culture University e lavorava come interprete per un'azienda italiana attiva in Cina, dove ormai risiedeva dal 2017, pur avendo espresso, in un suo post sui social a fine 2022, che questo fosse il suo ultimo anno nel paese orientale. 

La famiglia non crede al suicidio


La famiglia ha già definito le procedure per il trasporto internazionale e il rimpatrio della salma del 30enne. Le autorità cinesi hanno archiviato il caso come suicidio, anche se i genitori del ragazzo non credono alla tesi che il giovane si sia tolto la vita e aspettano che l'esame autoptico venga eseguito in Italia. Non è detto che dopo l'arrivo in Italia la salma venga trasportata a Fasano per l'estremo saluto dato che le Procure di Roma e Brindisi hanno aperto un fascicolo. 


Una vicenda, questa, che ha davvero dell'incredibile. Secondo le autorità cinesi, come raccontato dalla stessa madre del ragazzo, Angela Berni, si è appreso «che Marcello alcuni giorni prima di domenica 5 marzo aveva conosciuto sui social un cinese di 45 anni il quale proprio quella sera lo ha invitato a casa sua. Qui - racconta la madre - pare che mio figlio a un certo punto non si sia sentito bene e che quel signore gli abbia suggerito di far passare il malessere stendendosi sul letto. Stavano uno in una stanza e l'altro in una stanza diversa. Nel rapporto è scritto che, di colpo, il cinese ha sentito un tonfo e il corpo era giù sul marciapiede». Il rapporto aggiunge inoltre che «il signore ha pulito tutta l'abitazione, quindi anche le impronte, ha preso tutte le sue cose e le ha nascoste».

L'appello del sindaco


Fermato e interrogato pare sia stato rilasciato dopo due settimane aumentando così il mistero sulla morte del ragazzo. Per sollecitare il rientro della salma in Italia si era mosso anche il sindaco Francesco Zaccaria che aveva scritto al ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e al Consolato Generale d'Italia a Chongqing dicendosi disponibile a qualsiasi forma di collaborazione e «ogni necessario sostegno alle future iniziative che il ministero e il consolato generale d'Italia intenderanno assumere per Marcello e la sua famiglia».


Qualche giorno dopo il console generale d'Italia a Chongqing, Guido Bilancini aveva risposto al primo cittadino di Fasano assicurando il massimo impegno per ottenere chiarezza e per assicurare il rientro delle spoglie di Marcello Vinci in Italia. 

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