Trasporto pubblico efficace, meno traffico e più biciclette: i cittadini scelgono il Piano

Il sindaco Riccardo Rossi durante il primo degli incontri sul Pums
Il sindaco Riccardo Rossi durante il primo degli incontri sul Pums
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Venerdì 27 Luglio 2018, 08:00
BRINDISI  - «Questa modalità di partecipazione che inizia oggi, sul tema della mobilità, continueremo a tenerla attiva anche su tanti altri temi che riguardano la comunità di Brindisi». Ha voluto chiarire così il sindaco Riccardo Rossi l’approccio che la sua amministrazione avrà rispetto alle questioni più importanti per i cittadini, ieri mattina durante la prima parte della giornata dedicata alla raccolta di consigli, osservazioni e necessità rispetto alla redazione del nuovo Piano urbano della mobilità sostenibile. Un appuntamento che si ripeterà, tra l’altro, nel mese di settembre.

Ma prima, i rappresentanti del Politecnico di Bari - presenti insieme al presidente della Stp Rosario Almiento che ha spinto con forza perché partecipassero alla redazione del Pums ed all’assessore alla Mobilità Tiziana Brigante - hanno presentato l’esito del questionario sul Piano ed in particolare sulle criticità e sulle esigenze rispetto alla mobilità a Brindisi.

A rispondere, fino ad ora, sono state oltre 1.500 persone, la maggior parte delle quali di età compresa tra i 26 ed i 40 anni ma anche gli over 60 hanno fatto sentire la propria voce. La maggioranza degli intervistati, tra l’altro, possiede due auto e lavora nel territorio comunale di Brindisi. E proprio l’auto è, di gran lunga, il mezzo più usato per spostarsi sia per motivi di lavoro o studio, che per shopping e per svago. Qualunque sia il motivo, la maggior parte degli automobilisti cerca, per parcheggiare, aree non a pagamento mentre solo il 2,27 per cento di chi va a lavorare in auto utilizza il park & ride di piazzale Spalato, la cui navetta ha comunque aumentato esponenzialmente i suoi utilizzatori nel giro di pochi mesi. Il 95 per cento degli intervistati, tra l’altro, non possiede un abbonamento per i mezzi pubblici mentre più del 72 per cento non utilizza la bicicletta per alcun tipo di spostamento. Più o meno gli stessi numeri per i trasporti pubblici (77,19%) mentre l’auto è utilizzata da oltre il 90 per cento degli intervistati.

Questo per quanto riguarda la suddivisione delle varie tipologie di interessi. Che hanno ognuna problematiche diverse da affrontare. Per gli automobilisti, per esempio, i problemi principali sono costo e difficoltà di reperire parcheggi e scarsa manutenzione delle strade; per i ciclisti sono assenza di piste ciclabili e sicurezza, furti e aree di sosta non attrezzate; per chi usa l’autobus, la frequenza delle corse, il rispetto degli orari e la difficoltà nel reperire informazioni.

Dall’incrocio di tutti questi dati, sono emerse le priorità dei cittadini, che andranno contemperate con quelle degli stakeholders (ovvero i portatori di interesse) presenti ieri mattina come associazioni, sindacati, comitati e perfino aziende. Priorità che sono, nell’ordine, riduzione dell’impatto del traffico pesante, migliorare la vivibilità dei quartieri riducendo il numero delle auto nei centri storici, migliorare il servizio di trasporto pubblico, migliorare la viabilità per ridurre la congestione da traffico, promuovere gli spostamenti in bici e migliorare la qualità dell’aria.

Rivolgendosi ai portatori d’interesse presenti, prima di iniziare a raccogliere idee, suggerimenti e necessità, la professoressa Loredana Ficarelli del Politecnico di Bari ha ricordato: «Serve una visione strategica, che veda Brindisi diventare una città contemporanea, che sia di qualità, dove i cittadini possano, anche solo attraverso la corsa in autobus, godere della bellezza della città. Ma gli stakeholders devono avere una visione collettiva, perché con l’individualismo non riusciamo a mettere a frutto tutto questo. Noi siamo un popolo che molto spesso frequenta lo zero a zero, purché l’altro non stia meglio. Ma dobbiamo entrare nell’ottica che se sta meglio l’altro, stiamo meglio tutti. Io spero che le questioni che tutti voi porrete siano questioni che avanzino rispetto al mero, seppure necessaria, spostamento di una fermata in un luogo piuttosto che in un altro».

Infine, la professoressa Ficarelli ha specificato come sia di fatto impossibile attuare tutte le proposte ricevute. «La partecipazione - ha concluso - non accoglie. La partecipazione ascolta. E c’è un tecnicismo che sintetizza questa richiesta di messa a norma».
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