Emozionati e un po' confusi
La maggioranza sbaglia voto
e il sindaco chiede il time out

Il consiglio comunale
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Sabato 11 Agosto 2018, 08:00
BRINDISI - Prima prova superata, seppure con qualche affanno, per la maggioranza di centrosinistra del sindaco Riccardo Rossi, che ieri al suo primo consiglio comunale si è dimostrata compatta ma ha messo in evidenza anche qualche difficoltà dovuta all’inesperienza. In apertura di seduta, infatti, gli uffici comunali hanno evidenziato la potenziale incompatibilità del consigliere Maurizio Pesari, Pd, il quale ha con il Comune - insieme ad altri - un contenzioso aperto che risale all’inizio degli anni Duemila, quando ricopriva il ruolo di presidente di circoscrizione.

«L’allora amministrazione - ha spiegato Pesari - sospese le indennità ai presidenti di circoscrizione e chiese indietro quanto percepito precedentemente». La questione è attualmente in attesa della sentenza dopo la pronuncia della Corte di Cassazione. «Sono comunque pronto - ha proseguito il consigliere - nel caso fosse necessario a rimuovere la causa di incompatibilità». A chiedere formalmente la non convalida di Pesari è stato il consigliere della Lega Massimo Ciullo, che insieme alla consigliera di Brindisi Popolare Carmela Lo Martire ha ricordato come anche altri suoi colleghi ex presidenti di circoscrizione e consiglieri fossero stati costretti, in passato, a rinunciare al contenzioso.

A quel punto Tiziana Motolese, che in qualità di consigliere anziano gestiva i lavori dell’aula prima dell’elezione del presidente del consiglio comunale, ha messo ai voti la modifica proposta da Ciullo. A votare a favore, oltre al proponente, il collega leghista Ercole Saponaro, il consigliere di Fratelli d’Italia Massimiliano Oggiano ed il consigliere del Partito Repubblicano Gabriele Antonino.

Al momento dei voti contrari, però, dalla maggioranza si è alzato solo qualche timido braccio. Gli altri consiglieri si guardavano tra di loro, incerti sul da farsi. E così, il vice segretario generale Angelo Roma ha dovuto rispiegare la questione mentre la consigliera anziana Motolese l’ha rimessa ai voti. Con i medesimi risultati.
Al che, qualcuno dalla maggioranza ha suggerito la sospensione dei lavori, che è stata messa ai voti ed approvata. Subito, il sindaco Rossi si è diretto verso la sua maggioranza, per provare a chiarire la questione ai consiglieri più incerti. Poi, il primo cittadino è uscito dall’aula, dove ha incontrato il segretario del Pd Francesco Cannalire, discutendo anche col vice segretario generale. Alla fine, la decisione di prendere la parola subito dopo la ripresa dei lavori.

«Il consigliere Ciullo - ha spiegato - ha proposto la non convalida. Il che sta a significare aprire l’iter per la contestazione dell’incompatibilità, che darà a Pesari, che rimane in carica, il tempo per produrre le sue osservazioni e la documentazione necessaria. Il tutto sarà poi valutato nel prossimo consiglio comunale». Rassicurata, la maggioranza ha votato a favore della proposta di Ciullo, che è quindi passata all’unanimità.
Ma la maggioranza ha saputo essere come detto anche molto compatta. Innanzitutto sul voto per la commissione elettorale, che ha visto l’elezione di Rosella Gentile (Pd), Livia Dell’Anna (Ora tocca a noi) e Umberto Ribezzi (Brindisi in Alto). Tutti e tre i componenti, proprio come auspicato dal sindaco Rossi, hanno dichiarato pubblicamente di optare, per le prossime nomine degli scrutatori (nel 2019 ci saranno le elezioni europee), per il sorteggio.

Compattezza anche sulla nomina del presidente del consiglio comunale. Tutta la maggioranza, infatti, eccezion fatta per Pesari che si è astenuto a causa della questione dell’incompatibilità, ha votato per Giuseppe Cellie, Brindisi Bene Comune. La vice presidenza è andata ad Oggiano, che tuttavia non ha ottenuto i voti di tutto il centrodestra. Il consigliere di FdI, infatti, ha ottenuto sette preferenze mentre la Motolese cinque, mentre con i tre voti del Movimento 5 Stelle e quello (annunciato) del Pri avrebbe dovuto ottenerne quattro. Tra gli esponenti di centrodestra che, dopo il voto, hanno stretto la mano ad Oggiano, dunque, uno aveva votato contro di lui
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