Brindisi, Italia Viva lascia la maggioranza ma si spacca e perde Carbonella

Da sinistra, Alessio Carbonella e Lorenzo Guadalupi
Da sinistra, Alessio Carbonella e Lorenzo Guadalupi
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Mercoledì 14 Settembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 00:09

Una nuova tegola sull’amministrazione Rossi, a meno di un anno dall’appuntamento con le elezioni amministrative. Nella mattinata di ieri, infatti, con una nota ufficiale Italia Viva ha fatto sapere di non sostenere più la maggioranza di centrosinistra uscita vincente dall’appuntamento elettorale del 2018.

Equilibri a rischio

Un’uscita che rischierebbe di mettere in seria difficoltà il centrosinistra, considerato che almeno in teoria il partito di Matteo Renzi può contare su due consiglieri comunali, il co-coordinatore provinciale e capogruppo consiliare Lorenzo Guadalupi ed Alessio Carbonella, da poco eletto alla carica di presidente del consiglio comunale. In questo modo, infatti, l’amministrazione potrebbe contare solo su 16 voti (ai quali andrebbe aggiunto il voto del sindaco Riccardo Rossi) mentre l’opposizione su 14, lasciando di fatto la maggioranza in balia di qualunque “mal di pancia”. In realtà, le cose non stanno proprio in questo modo perché il presidente del Consiglio Carbonella non solo non sapeva nulla di questa decisione ma ha già chiarito di non condividerla, garantendo il sostegno alla maggioranza.

La mozione di sfiducia

E proprio in questo momento di debolezza, il capogruppo di Fratelli d’Italia Massimiliano Oggiano tenta la spallata, chiedendo non solo a Guadalupi ma anche ai tre consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, oltre che al resto dell’opposizione, di firmare una mozione di sfiducia nei confronti di Rossi. Sperando, evidentemente, che il centrosinistra possa perdere ulteriori pezzi e, di conseguenza, andare a casa.

I nodi di porto e sviluppo

Tutto è cominciato ieri mattina quando, si mormora in corrispondenza con una nuova comunicazione da parte del Comune all’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale sul caso Capo Bianco, Italia Viva ha lanciato l’ennesimo attacco nei confronti della propria maggioranza. Già altre volte, rivendicano i renziani, era stato criticato «l’imperdonabile atteggiamento di questa amministrazione ai danni del progresso e della ripresa economica». L’accusa è sempre la stessa: opporsi allo sviluppo economico del territorio, con il “no” ai progetti per il porto - come vasca di colmata, dragaggi, deposito Edison, pontile a briccole e quant’altro - ed un atteggiamento negativo nei confronti di qualunque investimento industriale. «Danni ai quali - prosegue Italia Viva - speriamo di non dover aggiungere altri 55 milioni di euro di finanziamenti persi». Un riferimento proprio al parere sul banchinamento di Capo Bianco, che secondo l’opposizione e Iv metterebbe a rischio l’opera. L’amministrazione Rossi, proseguono i renziani, «non si ferma, cercando di ostacolare anche questo progetto, esprimendo parere negativo». Non è la prima volta, in effetti, che Italia Viva si dimostra apertamente critica nei confronti della linea scelta dall’amministrazione comunale. Basti pensare che proprio sul deposito Edison, in consiglio comunale, Guadalupi votò favorevolmente mentre il mancato coordinamento tra Pd e Brindisi Bene Comune, che rispettivamente optarono per l’astensione e per il voto negativo, fece andare sotto la maggioranza. Nello stesso giorno, vista la scadenza dei termini perché il Comune si esprimesse, il “no” dell’ente fu affidato ad un parere approvato in giunta che, tuttavia, il ministero ha ritenuto nullo, dunque come se non fosse mai stato espresso.

Tant’è vero che sia per la posizione del Comune che per quella della Provincia è stato applicato il silenzio assenso e dunque i due enti sono stati considerati, paradossalmente, favorevoli all’opera.

Gli attacchi all'amministrazione

Quelli che Italia Viva chiama «moralisti senza morale» sono «capaci, senza nessuna remora, di esprimere anche pareri contro il buon senso, contro i cittadini, contro i lavoratori, contro le imprese, contro la città». A queste «politiche controproducenti» Italia Viva dice basta. «Il senso di responsabilità dimostrato in questi anni, durante i quali abbiamo garantito la maggioranza in consiglio comunale, si trasformerebbe - concludono i renziani - in irresponsabilità verso i brindisini se continuassimo ad assicurare il nostro sostegno al sindaco Rossi e non possiamo permetterlo. In questi anni abbiamo costruito un solido rapporto con tanti cittadini che, anche nei momenti più duri, hanno condiviso il nostro percorso perché basato sulla fiducia. Nella scelta tra quest’ultimi e un’amministrazione incapace di mettere al centro gli interessi della città, non abbiamo dubbi da che parte stare». La nota non porta alcuna firma ma a giudicare dalla reazione di Carbonella, si tratterebbe di una presa di posizione - concordata col partito - del solo Guadalupi (almeno per quanto riguarda il gruppo consiliare).

I renziani spaccati

Il presidente del consiglio comunale, infatti, giura fedeltà all'amministrazione Rossi. «Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) ho appreso, a seguito di un comunicato stampa, la decisione dell’uscita di Italia Viva dalla maggioranza di centrosinistra del Comune di Brindisi». Così il presidente del consiglio comunale comincia a raccontare quanto accaduto nelle ultime ore. Chiarendo di essere completamente all’oscuro delle decisioni del suo stesso partito. «Il capogruppo Lorenzo Guadalupi - prosegue - mi ha messo al corrente della posizione assunta successivamente alla pubblicazione del comunicato adducendo che la decisione si è resa necessaria dopo il parere tecnico, positivo ma con osservazioni, che l’amministrazione comunale ha rilasciato per il completamento della colmata di Capo Bianco». Non solo. Guadalupi, infatti, parla di «parere negativo» da parte del Comune sul banchinamento di Capo Bianco. Carbonella, invece, parla di «parere positivo ma con osservazioni». A prescindere dalla questione contingente, tuttavia, Carbonella chiarisce che continuerà a sostenere l’amministrazione. Il che significa verosimilmente, anche se l’esponente di Italia Viva non lo dice apertamente, la fuoriuscita dal partito. «Per il rispetto istituzionale del ruolo di presidente del Consiglio che ricopro - conclude - non entro nel merito della scelta che, seppur legittima, non condivido. Al contempo ritengo utile ribadire che la maggioranza di centrosinistra e il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi possono contare sul mio personale sostegno coerentemente al mandato affidatomi dagli elettori nel 2018. Nelle prossime ore avrò un confronto con i vertici di Italia Viva per valutare, a seguito di profonda riflessione, il mio percorso politico nel gruppo».

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