Giornalista morta in casa, ascoltato l'ex marito. E la famiglia insiste per l'autopsia

Giornalista morta in casa, ascoltato l'ex marito. E la famiglia insiste per l'autopsia
di ​Alfonso SPAGNULO
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Lunedì 4 Settembre 2023, 20:08 - Ultimo aggiornamento: 6 Settembre, 22:27

Ci potrebbero essere sviluppi nella vicenda della 41enne giornalista Patrizia Nettis, trovata morta, impiccata, nell’abitazione che occupava a Fasano il 29 giugno scorso. Già da giorni successivi alla tragedia la famiglia ha invocato chiarezza su quanto accaduto e l’inchiesta, ad oggi, ha portato l’iscrizione sul registro degli indagati, per atti persecutori e istigazione al suicidio, di un imprenditore fasanese.

Ascoltato l'ex marito

Nella giornata di oggi è stato ascoltato l’ex marito della professionista, probabilmente per capire se nelle ultime ore di vita della 41enne avesse avuto modo di parlarci. L’avvocato della famiglia Nettis, Giuseppe Castellaneta, poi, pare avesse anche fissato un incontro con i pm, sempre per la giornata di ieri, per chiedere ulteriormente la riesumazione della salma e ottenere l’autorizzazione per l’autopsia.

I lati oscuri della vicenda

Troppi lati oscuri sono emersi in queste settimane nel corso delle indagini.

A cominciare dalla sparizione del computer della giornalista che aveva sempre con sé. Non è stato ritrovato nella sua abitazione e se ne sono perse le tracce. Gli inquirenti non riescono ancora a sbloccare l’Iphone 14 della Nettis mentre l’Apple Watch, collegato allo smartphone, è stato consegnato nell’immediatezza della tragedia all’ex marito della donna per poi essere nuovamente sequestrato il 21 luglio. Qui risulterebbe un’ultima chiamata effettuata da uno dei due uomini. I due, la sera del 29 giugno, pare abbiano avuto un confronto molto teso proprio sotto l’abitazione di Patrizia Nettis. Una sorta di “duello” ricco di tensione a voce alta che in molti hanno sentito dato che è avvenuto anche in un punto del centro storico fasanese dove le abitazioni sono molto vicine tra loro. Ad un certo della discussione i due uomini avrebbero tirato in ballo anche la giornalista che si sarebbe ritrovata tra due fuochi. Da questa discussione la professionista ne sarebbe uscita molto scossa e la goccia che avrebbe poi fatto traboccare il vaso sarebbe stata un’ulteriore infuocata telefonata o discussione al cui interlocutore la donna avrebbe urlato “mi hai rovinato la vita” prima di uccidersi. Una frase, questa, sentita nitidamente da un vicino di casa che stava per recarsi al lavoro. I genitori della Nettis, però, non credono alla tesi del suicidio e quando sono tornati nell’abitazione dove la figlia risiedeva per portar via gli effetti personali si sono accorti dell’assenza del Mac su cui lavorava la giornalista. Hanno riferito il particolare ai carabinieri della Compagnia di Fasano che hanno anche ascoltato il sindaco di Fasano Francesco Zaccaria come persona informata dei fatti. Hanno prima perquisito nuovamente l’abitazione dopo di che si sono recati al Comune di Fasano per effettuare la perquisizione anche nell’ufficio dove era di stanza la giornalista. Ma anche qui nulla.

La richiesta di riesumazione 

Ora sono passati due mesi dal tragico episodio e tranne la notizia dell’imprenditore indagato pare che non ci siano novità. Ecco perché l’avvocato Castellaneta insiste per l’autopsia. Il legale con questa richiesta, vuole proprio capire se si tratti davvero di un estremo gesto disperato. «Lo dobbiamo ai genitori e al figlio di Patrizia – afferma -. Non vogliamo per forza un colpevole ma solo la verità».

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