Ospedale di Ostuni: si riparte. Reparti aperti da inizio giugno

Ospedale di Ostuni: si riparte. Reparti aperti da inizio giugno
di Danilo SANTORO
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Mercoledì 22 Aprile 2020, 08:35
Il cronoprogramma fissato. Un calendario disposto, con tempi di lavori e riapertura parziale di servizi e reparti: sopralluogo tecnico nel tardo pomeriggio di lunedì all'ospedale di Ostuni per verificare le opere di ristrutturazione dei reparti, oggi chiusi, di Chirurgia e Ortopedia. Tra i presenti il sindaco Guglielmo Cavallo, il direttore generale dell'Asl Giuseppe Pasqualone, il consigliere regionale del Partito Democratico Fabiano Amati.

Dal prossimo primo giugno, secondo quanto emerso dall'incontro, i due reparti torneranno nella Città Bianca, provvisoriamente negli stessi spazi, e cioè nel blocco di Chirurgia. Qui in questa area - per quanto riferito dal primo cittadino e dall'esponente del Pd - i lavori contestati da più parti, per modalità, tempi e trasferimento del personale, dovrebbero essere ultimati entro il 31 maggio. Il completamento delle opere per ortopedia entro il 31 luglio. Di qui le due aperture: il primo giugno in coabitazione ed il primo agosto nelle due aree distinte appena riqualificate.

Dalla prossima settimana, poi, riprenderanno i lavori relativi a portineria, hall, ingresso, a cui seguirà la pitturazione della scala principale alle degenze e l'introduzione della nuova segnaletica Hospitality. Questa la pianificazione condivisa dalla parte politica, dirigenziale e tecnica dell'Asl di Brindisi, che giunge al culmine di una serie di polemiche bipartisan ed anche delle organizzazioni sindacali, in merito alla chiusura delle attività ad Ostuni dei due reparti dal sei aprile scorso, ed il contestuale trasferimento del personale tra Brindisi e Francavilla Fontana. Circostanze, anche fuori dall'emergenza Coronavirus, che hanno determinato già i primi disagi e sovraffollamenti soprattutto nei reparti degli ospedali chiamati a sopperire alla chiusura avvenuta di recente nella Città Bianca.

E così tanto al Camberlingo quanto al Perrino si registrano difficoltà nell'accettare nuovi pazienti, come il caso del pensionato 88enne di Carovigno, costretto ad essere trasferito al Taranto, per una frattura al femore. «Viaggi della speranza con il rischio di contagi da Covid 19 per personale ed utenti» hanno denunciato le organizzazioni sindacali. Patologie, diverse dall'emergenza sanitaria in atto che, al momento, seppur in numero ridotto fanno parte della routine quotidiana in tutti gli ospedali della zona. «Per far rivivere questi servizi a Ostuni, i reparti di Ortopedia e Chirurgia, salvaguardare la salute e le persone, è urgente procedere alla ristrutturazione degli ambienti, tacitando ogni forma di polemica o inutile contrapposizione. È proprio per risparmiare vite, che seguo e controllo con costanza i lavori pubblici su cui assumo impegni». Così il consigliere regionale Fabiano Amati, presidente della commissione regionale Bilancio.

«Ho ricevuto - afferma il sindaco Cavallo - rassicurazioni sul futuro del nostro ospedale. Dal primo agosto diverrà completa funzionalità chirurgia e ortopedia. In settimana sarà invece completato il reparto di Pneumologia. Vigileremo affinché le cose siano fatte nei tempi previsti». A seguire la vicenda, anche il dirigente della Lega ed ex parlamentare Vittorio Zizza: «La lotta dura alla fine ripaga; la malasanità pugliese questa volta a Ostuni è stata sconfitta grazie alla caparbietà degli amministratori comunali del centrodestra».
Nel suo intervento, a margine del sopralluogo nella Città Bianca, poi, il consigliere regionale del Pd Amati ha sottolineato un altro aspetto: «Fuori da ogni polemica, il vero grande dramma è l'assenza nel raggio Bari-Brindisi (cioè di 130 chilometri), e da sempre, di un ospedale di I o II livello diretto a curare malati per tempo-dipendenza o alta complessità: prestazioni che non sono mai state eseguite negli ospedali di base di Ostuni, Fasano e Monopoli. Perciò, e a questo fine, spero che ricomincino al più presto i lavori del nuovo ospedale Monopoli-Fasano, interrotti per il decreto Covid».
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