Bonifiche, nuovi confini per il sito di interesse nazionale: c'è la bozza di riperimetrazione. Tremila ettari di spazi utilizzabili

L'incontro di ieri in Provincia
L'incontro di ieri in Provincia
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Mercoledì 14 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:02

I tempi non sono stati brevi ma, alla fine, una bozza di riperimetrazione del Sito di interesse nazionale per le bonifiche di Brindisi c’è. E dimezza, di fatto, le aree a terra inutilizzabili, “regalando” a Brindisi quasi 3mila ettari utilizzabili per insediare nuove attività.

La proposta

Sarà oggetto della conferenza dei servizi asincrona (decisoria) che si chiuderà il prossimo 6 marzo al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, che per quella data ha chiesto a Comune, Provincia e Regione di esprimere le proprie osservazioni in merito. Tutto questo nell’ambito del procedimento avviato con l’inserimento nel 2021, grazie al deputato e commissario regionale di Forza Italia Mauro D'Attis ed all’ex ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, di un apposito emendamento all’interno del decreto sul Recovery Fund. E proprio per farsi trovare pronto per quell’appuntamento, il presidente della Provincia Toni Matarrelli ha deciso di convocare un incontro preliminare per “consultare e recepire eventuali proposte e osservazioni dagli enti preposti alla pianificazione territoriale e al monitoraggio ambientale delle aree interessate”.

L'incontro

Si è tenuto nella mattinata di ieri mattina ed al quale hanno preso parte, oltre a Matarrelli ed al dirigente del settore Ambiente della Provincia Pasquale Epifani, anche i rappresentanti di Autorità di sistema portuale, Arpa e consorzio Asi. «È stata - spiega proprio il presidente dell’Asi Vittorio Rina - un’ottima iniziativa del presidente della Provincia. Al tavolo ministeriale, infatti, la conferenza dei servizi sarà limitata a ministero, Regione, Provincia e Comune e, giustamente, il presidente Matarrelli ha voluto ascoltare gli enti del territorio rimasti fuori da quella conferenza dei servizi, ovvero noi, Arpa ed Autorità di sistema». Durante il tavolo di ieri, riferisce Rina, «il dirigente Epifani ha illustrato brevemente, ma molto dettagliatamente, la bozza di riperimetrazione del Sin e tutte le questioni tecniche». C’è, dunque, un primo “disegno” di quella che dovrebbe essere la perimetrazione del nuovo Sito di interesse nazionale per le bonifiche. «C’è - conferma il presidente dell’Asi - una planimetria, un’idea sulla quale ora questi enti dovranno prendere posizione, comunicando le loro osservazioni alla Provincia, che ha voluto conoscere, in sostanza, le nostre posizioni. Cosa che noi comunicheremo da qui a sette giorni».

Il nuovo perimetro


Si tratta, in sostanza, «di individuare il nuovo perimetro partendo dal presupposto, che ormai tutti conoscono ma del quale nessuno si fa carico, che all’epoca la cosa fu fatta molto in grande e che ci sono terreni che possono essere restituiti agli usi legittimi senza eseguire grandi opere. Non c’è bisogno di bonifiche o altro. Poi ci sono altre situazioni nelle quali c’è da concludere ancora la caratterizzazione. Ma l’obiettivo è, detto questo, restituire agli usi legittimi quanto più territorio possibile». Di «iniziativa lodevole attivata dall’onorevole D’Attis» parla il presidente Matarrelli, che tiene a riconoscere il risultato di «chi fa un lavoro serio per il territorio». Un «lavoro meritorio per liberare aree importanti che possono essere restituite agli usi legittimi». Poi spiega: «Noi come Provincia prima di esprimere un parere definitivo abbiamo deciso, in autonomia, di fare un passaggio per chiedere ad Arpa, Autorità di sistema portuale ed Asi se avessero qualcosa da dire. Per una questione di rispetto nei confronti delle istituzioni del territorio. Non un passaggio obbligatorio, dunque. E mi pare di comprendere che l’ipotesi di riperimetrazione soddisfi tutti».

L'iter seguito fino ad oggi

Ad occuparsi di “disegnare” il nuovo perimetro dell’area Sin è stato il gruppo di lavoro istituito ad hoc dal ministero dell’Ambiente il 9 febbraio 2022. Tutto questo tenendo conto, tra le altre cose, di dati come “siti bonificati e certificati in tutte le matrici ambientali; siti qualificati non contaminati in tutte le matrici ambientali per effetto di indagini preliminari, esiti del piano di caratterizzazione, esiti dell’analisi di rischio; aree marine e i corpi idrici interni (fiumi e laghi) che per effetto di indagini di caratterizzazione non presentano particolari criticità”. Un iter che ha visto, tra l’altro, anche una fase partecipativa di ascolto dei rappresentanti degli enti locali. Tra le aree escluse, tutto il tratto di costa tra cala Materdomini e Punta del Serrone ma anche tutta una serie di aree agricole “a media e bassa criticità”. Per effetto della riperimetrazione, l’area a terra del Sin passa da 5.851 a 2.894 ettari, mentre l’area a mare passa da 5.597 a 5.577 ettari

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