Raccordo ferroviario con l'aeroporto di Brindisi, stop al progetto: il ministero chiede integrazioni

Raccordo ferroviario con l'aeroporto di Brindisi, stop al progetto: il ministero chiede integrazioni
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Giovedì 12 Maggio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 19:16

Arriva il primo stop per il raccordo ferroviario con l’aeroporto di Brindisi. L’iter della Valutazione d’impatto ambientale relativo al progetto, infatti, risulta “Sospeso su richiesta del proponente”, ovvero Rfi, l’azienda pubblica che gestisce l’infrastruttura ferroviaria nazionale, partecipata al cento per cento da Ferrovie dello Stato. Ma è la stessa Rfi a far sapere che, in realtà, l’iter della Via è sospeso a causa di una richiesta di integrazioni, rispetto alla documentazione presentata, da parte del ministero della Transizione ecologica.

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La procedura

La richiesta per l’avvio della procedura di Via per l’intervento denominato ufficialmente “Collegamento ferroviario dell’aeroporto del Salento con la stazione di Brindisi” è stata presentata a marzo dello scorso anno.

Dopo qualche giorno, dunque, verificati tutti i documenti, il ministero ha dichiarato la procedibilità dell’istanza, avviando ufficialmente l’iter e, dunque, facendo partire la conta dei sessanta giorni di tempo per la presentazione di eventuali osservazioni da parte di chiunque abbia interesse nel progetto, “anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi”.

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Il progetto

Gli interventi previsti dal progetto, per un valore complessivo di 112 milioni di euro, comprendono la realizzazione di un nuovo collegamento a singolo binario che inizia dalla linea a doppio binario Bari-Lecce e termina nella nuova stazione di Brindisi-Aeroporto, per una lunghezza di poco superiore ai 6,2 chilometri; un tratto a singolo binario di collegamento tra la linea Bari-Lecce ed il nuovo tratto per una lunghezza di poco inferiore ai 770 metri, per l’innesto lato Bari; la nuova stazione di Brindisi Aeroporto, che prevede due binari di stazionamento serviti da due marciapiedi esterni; un tratto a singolo binario tra la linea Bari-Lecce e la linea Brindisi-Taranto, con una lunghezza di poco inferiore ad 1,1 chilometri. È prevista anche la realizzazione di un viadotto ferroviario sulla strada statale 379, di due cavalcaferrovia (strada statale 16 e strada comunale 76) e di un sottovia sulla strada provinciale 42. Nessun nuovo viadotto, invece, attraverserà la vallata del Cillarese, visto che il tracciato scelto aggirerà il bacino artificiale sul lato est.
La nuova stazione, si legge nella relazione progettuale, “è stata concepita come un landmark all’interno del contesto aeroportuale, che risalterà il nuovo collegamento tra la rete infrastrutturale ferroviaria ed il trasporto aereo nel Salento, con l’obiettivo di rendere ancora più fruibile quest’area della regione Puglia, che negli ultimi anni sta vivendo un aumento esponenziale dei flussi turistici”. Sarà dotata di banchine lunghe 250 metri, coperte per una lunghezza di 100 metri con pensiline. La pensilina Sud, in particolare, è “concepita come uno degli elementi connotativi della nuova stazione” ed ospiterà “tutte le principali funzioni, tra le quali un volume circolare, totalmente trasparente, che ospita l’attesa/biglietteria automatica”, oltre naturalmente ai servizi igienici. La nuova struttura sarà rivestita “con una parete ventilata in gres che nelle cromie e nella grana riprende i colori delle pietre e delle terre locali”. L’intero complesso, durante gli orari di chiusura, sarà protetto da una recinzione chiusa, con cancello scorrevole.

La conferenza dei servizi

Un paio di mesi fa, Rfi ha annunciato la convocazione della conferenza dei servizi, procedimento avviato a seguito delle modifiche normative introdotte dal decreto legge di dicembre 2021 e che dovrebbe concludersi nel mese di giugno. Negli stessi giorni, il governo ha proposto il commissariamento dell’opera, affidando il compito al direttore Area Sud investimenti di Rfi Roberto Pagone. L’opera, sostenuta da gran parte della politica, è stata ad ogni modo anche criticata. Innanzitutto da diversi produttori vitivinicoli, perché i binari attraverseranno molti vigneti. Tra questi produttori anche Carmine Dipietrangelo, che contesta tuttavia in particolare l’utilità del raccordo con Taranto. Come del resto Sinistra Italiana. Ed anche l’associazione “Brindisi e le antiche strade” ha evidenziato particolari criticità come il tracciato interferirebbe gravemente con il percorso dell’Appia antica, danneggiando in modo sostanziale il movimento turistico e culturale collegato ai cammini storici.

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