Geo Barents arriva in porto con 339 migranti: a bordo 24 minori non accompagnati. Le storie: donne violentate nei centri in Libia

Foto di Max Frigione
Foto di Max Frigione
di Antonio SOLAZZO e Salvatore MORELLI
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Venerdì 7 Aprile 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17:37

Brindisi torna ad aprire le braccia. Gran lavoro per la Prefettura di Brindisi, la Questura, il Comune, la Polizia locale, la Croce rossa e la Protezione Civile regionale, impegnate a gestire il piano di accoglienza per 339 migranti che sono appena arrivati in porto a bordo della nave Geo Barents. A bordo 24 minori non accompagnati. Prima di scendere ci sarà un primo controllo sanitario e poi i migranti saranno sottoposti a terra alle procedure di identificazione e a controlli medici più approfonditi. Secondo fonti sanitarie al momento ci sarebbero tre persone con alcune fratture sospette, mentre altri migranti presenterebbero segni di ustioni. Mentre due donne hanno riferito di avere subito violenza sessuale e torture nei centri di detenzione libici.  

L'arrivo in porto


La nave umanitaria di Medici Senza Frontiere ha attraccato presso la banchina di Sant’Apollinare, lungo il Seno di Levante, attorno alle 7.35. I migranti, messi in salvo nella notte tra martedì e mercoledì scorsi nelle acque maltesi del Mediterraneo, sarebbero rimasti in mare per oltre 4 giorni, di cui gli ultimi due senza cibo né acqua, e provengono da Siria, Pakistan, Bangladesh, Egitto, Somalia e Sri Lanka.

Brindisi “porto sicuro”, ancora una volta - come indicato dal Viminale - sarà pronta ad accogliere e mettere fine alla disperazione di persone che hanno intrapreso l’ennesimo viaggio della speranza: 440 quelle in totale soccorse. 

 


Un centinaio quelle sbarcate in Sicilia, mentre per una donna, che al momento del soccorso aveva perso i sensi, è stata invece disposta l’evacuazione medica con il trasferimento in elicottero a Malta a causa di una grave disidratazione. Un arrivo non diverso da quello che un mese fa aveva interessato la nave Life Support di Emergency che, sempre a Sant’Apollinare, aveva accolto 105 persone partite dalla Libia a bordo di un gommone, ormai semiaffondato quando era avvenuto l’abbordaggio, con alle spalle esperienze allucinanti. Storie in arrivo dalle zone più “calde” dell’Africa: Costa D’Avorio, Sudan, Etiopia, Gambia, Burkina Faso, Camerun, Chad, Gambia, Guinea Conakry, Mali, Mauritania, Nigeria e Sierra Leone. 

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L'accoglienza

Anche per i 339 migranti sbarcati stamani (una cifra che si triplica rispetto al precedente piano di accoglienza), l’avventura in Italia continuerà per molti di loro in Puglia e presso Centri di accoglienza dislocati in più angoli della regione (fino a quando non saranno prese altre decisioni) come anche nel resto del Paese. Lungo la banchina di Sant’Apollinare, all’interno del capannone ex Montecatini, il riconoscimento di tutti i migranti (tra loro ci sono otto donne e una trentina di bambini non accompagnati) che vede all’opera le forze dell’ordine. La macchina operativa messa in piedi dalla Prefettura di Brindisi, che coordina tutte le operazioni di sbarco ed accoglienza, vede impegnate le forze di polizia ad ascoltare - con l’aiuto di interpreti e mediatori - i racconti dei migranti per cercare di ricostruire la rete di “trafficanti” che c’è dietro.
Un controllo che servirà a localizzare possibili scafisti tra le persone in arrivo. Anche se da qualche tempo sarebbero cambiate le modalità di azione degli organizzatori dei viaggi verso l’Italia: mettono le persone su un barcone e affidano ad uno dei più giovani il timone così da non essere acciuffati. Ancora una volta e attraverso un nuovo e più complesso piano di accoglienza e smistamento, la città si è attrezzata a fronteggiare l’ennesima emergenza, dimostrandosi un territorio di speranza verso chi scappa via da situazioni di degrado o di guerra, in cerca di un futuro migliore per sé e per i propri figli.

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Il prefetto

«Siamo pronti ad assicurare la migliore accoglienza ai migranti». Lo ha detto la prefetta di Brindisi Michela La Iacona, incontrando i giornalisti nel porto di Brindisi dove questa mattina è arrivata la Geo Barents di Medici senza frontiere con a bordo 339 migranti. I 24 minori non accompagnati resteranno a Brindisi, insieme ad altri adulti. Gli altri migranti saranno smistati in diversi centri già individuati dal ministero dell'Interno tra Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna. Intanto sono saliti già a bordo i sanitari per le prime verifiche delle condizioni di salute dei migranti. A bordo ci sarebbero migranti con fratture e ustioni e già uno di loro è stato fatto scendere in barella dalla nave e verrà trasferito all'ospedale 'Perrinò di Brindisi. Secondo quanto riferito dalla prefetta, a bordo ci sono anche nuclei famigliari ed eventuali minori non accompagnati di età inferiore ai 14 anni verranno accolti da strutture che sono già state individuate dal Comune. «D'intesa con il questore - ha aggiunto - le operazioni di polizia andranno avanti senza soluzione di continuità, anche fino a sera tardi. La questura ha aumentato le postazioni del foto segnalamento per l'identificazione per accelerare al massimo queste operazioni e fare in modo che i migranti raggiungano le destinazioni dei centri di accoglienza il prima possibile». 

Le storie

Hanno riferito di avere subito violenza sessuale e torture nei centri di detenzione libici due donne di circa 20 anni arriva stamane a Brindisi a bordo della Geo Barents. Le donne lo hanno raccontato ai medici che sono saliti a bordo della nave per controllare le condizioni di salute dei 339 migranti. Tra loro ci sono anche alcuni bambini che avrebbero patologie cardiache. Accertati alcuni casi di scabbia. "I will eat pizza? I will eat pizza? Tell me I will eat pizza all the time": "Mangerò pizza? Mangerò pizza? Ditemi che in Italia mangerò pizza tutti i giorni". È la domanda che il bambino in foto ripeteva abbastanza spesso agli operatori di Medici Senza Frontiere a bordo della Geo Barents.

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