Soccorsi in mare 300 migranti: Open Arms arriva in porto. A bordo anche 5 bambini, piano di accoglienza curato dalla Prefettura

Soccorsi in mare 300 migranti: Open Arms arriva in porto. A bordo anche 5 bambini, piano di accoglienza curato dalla Prefettura
di Danilo SANTORO
3 Minuti di Lettura
Sabato 8 Luglio 2023, 19:32

A bordo ci sono bambini, donne in gravidanza, tanti minori non accompagnati. Giungeranno oggi in Puglia per poi essere smistati nei centri di accoglienza in tutta Italia individuati dal ministero dell’Interno. E’ previsto per le 14 di domani - 9 luglio - , ma l’orario è legato alla navigazione, l’arrivo a Brindisi della Open Arms, nave dell’organizzazione non governativa spagnola, con 300 migranti a bordo salvati in sei operazioni di soccorso in mare. 

La macchina dell'accoglienza


Da ore la prefettura di Brindisi sta coordinando le procedure per l’accoglienza e l’assistenza delle persone a bordo, tra cui anche bambini e le donne in gravidanza. La nave attraccherà alla banchina di Sant’Apollinare, dove ci saranno i volontari della protezione civile ed il personale medico messo a disposizione dell’Asl di Brindisi. Tutte attività che già diverse volte la città di Brindisi ha potuto sperimentare, in un coordinamento che ha coinvolto anche il Comune di Brindisi, come lo sarà anche questa volta. 
Medici e sanitari che dopo un primo controllo generale su quelle che saranno le condizioni dei migranti, potrebbero decidere, soprattutto per alcune donne in gravidanza, anche il ricovero ospedaliero: già predisposto anche un piano sanitario su questo fronte.

Il soccorso in mare


Le persone a bordo sono state salvate durante diverse operazioni di soccorso: una è avvenuta in zona Sar maltese dove la nave ha salvato una barca in legno con 110 persone a bordo. Successivamente è stata individuata un’altra imbarcazione con 14 persone provenienti dalla Tunisia. Su indicazione delle autorità italiane, sono state soccorse altre 4 imbarcazioni con un totale di 175 persone a bordo.

Le principali nazionalità sono Sudan, Eritrea, Egitto, Camerun, Siria, Tunisia, Guinea, Costa d’Avorio, Senegal, Nigeria, Burkina Faso e Mali. Sulla propria pagina Facebook Open Arms ha raccontato alcune storie di coloro i quali giungeranno a Brindisi.

Le storie

«A bordo della Open Arms ci sono 5 bambini. Una bimba che viene dal Camerun e viaggia con i genitori, un bimbo di cinque anni che viaggia con la mamma e viene dal Benin, due fratelli della Costa d’Avorio a bordo con la mamma». Poi c’è un adolescente di 12 anni «vestito di azzurro ed è da solo. Ha perso sua sorella a Tunisi in un campo di ulivi. La polizia li inseguiva e si sono dovuti separare. Non sa dove si trovi ora».

Il trasferimento nei centri di accoglienza 

Quello che succederà domani, anche in riferimento al numero di migranti a bordo, è simile allo sbarco della nave Geo Barents del 7 aprile scorso, con a bordo 339 persone. Anche in quel caso bambini, altri minori non accompagnati e donne. In quella circostanza i volontari raccontarono anche delle violenze fisiche e psicologiche subite dalle donne durante i centri di permanenza in Libia. Tutti racconti drammatici, in cui spesse volte, erano coinvolti anche in bambini, costretti anche ad ore e giorni di permanenza in mare senza acqua e senza cibo. Situazioni che potrebbero ripresentarsi anche oggi, davanti a famiglie e bambini recuperati in mare nei giorni scorsi da Open Arms in diverse operazioni, che a Brindisi potranno iniziare una vita. Un nuovo inizio, che per molti di loro, sarà comunque lontano dalla Puglia, e forse anche dall’ Italia per chi vorrà ricongiungersi con quale familiare che già vive in Europa centrale da diversi mesi.

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