Litorale di Giancola, baia invasa da tronchi e canne: stop al nuovo lido pubblico

Litorale di Giancola, baia invasa da tronchi e canne: stop al nuovo lido pubblico
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Lunedì 3 Luglio 2023, 08:39

Ormai conclusi i lavori di abbattimento dei manufatti abusivi sulla spiaggia di Giancola, dove sorgeva l’ex lido Provincia, resta comunque in piedi un’area di cantiere. Che, tuttavia, non contiene come qualcuno può avere pensato, materiali inerti provenienti dagli abbattimenti e dunque da smaltire in un secondo momento.

Il progetto


Il progetto, infatti, non prevedeva solo la rimozione delle costruzioni abusive presenti nella zona ma anche la sua rinaturalizzazione. In questi giorni, dunque, è in corso la messa a dimora del terreno sul quale saranno piantumate le essenze vegetali previste, vale a dire in linea di massima macchia mediterranea. Non solo. A breve, infatti, partirà anche la realizzazione dei capanni per il birdwatching nei pressi del canale Giancola, pure inseriti nel progetto di valorizzazione dell’area, non solo a scopo balneare ma anche naturalistico.
Resta, tuttavia, a rendere poco agevole la fruizione della spiaggia da parte dei bagnanti, la presenza di materiale – in particolare legnoso – spiaggiato e portato dal mare.

Un problema che, per la verità, non riguarda soltanto la spiaggia di Giancola ma tutto il litorale brindisino. Tant’è vero che già una ventina di giorni fa, il sindaco Giuseppe Marchionna, insieme al dirigente del settore Ambiente di Palazzo di Città, Mario Marino Guadalupi, aveva scritto alla Regione segnalando il fenomeno “di spiaggiamento di cospicue masse di detriti costituiti in prevalenza da legnami, canne, rami, e tronchi”. Un fenomeno che il Comune “ritiene a ragion veduta collegato agli accadimenti calamitosi alluvionali che hanno colpito le regioni del nord Italia con affaccio sul mar Adriatico”.


Tutto questo materiale ha reso molto più complicata la gestione del servizio di pulizia delle spiagge, tanto che Ecotecnica ha richiesto un aumento del corrispettivo versato dal Comune di Brindisi, avendo tra l’altro assunto per gestire una tale abbondanza di materiale che, continuamente, si riversa sulle spiagge, un numero maggiore di lavoratori stagionali. Non a caso l’ente ha chiesto alla Regione “di valutare la possibilità di alleviare i Comuni pugliesi interessati dal suddetto fenomeno, dall’aggravio economico derivante per la pulizia e rimozione di detto materiale spiaggiato, prevedendo un supporto economico al fine di un sostegno almeno per le spese derivanti per la prima fase massiva di pulizia degli arenili e delle aree costiere marine”.
L’intervento nell’area dell’ex lido Provincia, ormai prossimo alla conclusione, è il primo passo di un progetto più ampio denominato “Rete ecologica regionale dal torrente Giancola al bosco del Compare di Brindisi” e finanziato con 1,3 milioni di euro dal Por Puglia. Oltre alla risistemazione della spiaggia, come detto, sono previsti la realizzazione di tre capanni per il birdwatching, la riqualificazione di Torre Testa come Centro visite e Osservatorio con servizi innovativi di accoglienza. La stessa area sarà anche interessata da opere di ripermeabilizzazione. La demolizione, come spiegato nella relazione progettuale, rientra all’interno della zona speciale di conservazione del torrente Giancola ed è stata pensata per avere il minor impatto possibile sull’ambiente circostante.


Oltre a questo, il progetto prevede azioni “per l’informazione dei fruitori balneari e di messa in sicurezza dei luoghi sensibili”, come quelli dove nidificano le tartarughe Caretta Caretta e “realizzare azioni di mitigazione degli impatti paesaggistici”. Ultimo passaggio, quello di “realizzare azioni partecipative, di sensibilizzazione, comunicazione e di informazione ai fini turistici, compreso il turismo inclusivo”. Uno dei fulcri su cui si articola questa proposta è quello di Torre Testa, una delle torri costiere che anticamente facevano parte del sistema difensivo brindisino: la creazione di un centro visite farà tornare a nuova vita un monumento di cui in molti avevano denunciato l’incuria.

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