«Nessun inceneritore»: A2A illustra i progetti sulla centrale post carbone

«Nessun inceneritore»: A2A illustra i progetti sulla centrale post carbone
di Francesco Ribezzo Piccinin
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Martedì 18 Maggio 2021, 05:00

BRINDISI - Nessuna intenzione di realizzare termovalorizzatori o impianti simili a Brindisi. Contattata da Quotidiano, A2A ha messo le carte in tavola e chiarito quali sono i progetti in campo per il capoluogo messapico. «Per il polo energetico di Brindisi - fa sapere l’azienda - il gruppo ha proposto importanti investimenti e avviato i relativi iter autorizzativi presso gli enti competenti».
Tutto quello che è escluso dall’elenco, dunque, non rientra nelle intenzioni della partecipata dei Comuni di Milano e Brescia. Un elenco che parte, naturalmente, dalla vera e propria centrale, ferma ormai dal 2012 se si escludono gli alternatori dei gruppi 3 e 4, ritornati in funzione nel 2020 per garantire un servizio di rifasamento sincrono della rete elettrica nazionale. Un servizio che non prevede la produzione di energia e dunque di emissioni da combustione di fonti fossili, solide o gassose.
Attualmente, infatti, si avvia alla conclusione l’iter per la Valutazione d’impatto ambientale della “riconversione” della centrale. Nei giorni scorsi, la commissione tecnica Via ha emesso il proprio parere e si attende quello del ministero per i Beni e le attività culturali, prima della decisione definitiva da parte del ministero per la Transizione ecologica. 
«Si prevede - ribadisce l’azienda rispetto al destino della centrale - l’installazione di otto motori endotermici, alimentati a gas naturale, a disposizione del gestore della rete nazionale per soddisfare la domanda di energia nelle ore di punta. Tali motori sostituiranno gli attuali gruppi di generazione 3 e 4 che saranno dismessi. La riconversione comporterà una drastica riduzione della potenza installata rispetto a quella dei gruppi dismessi (145 anziché 640 megawatt elettrici) e il miglioramento dell’impatto paesaggistico».
Ma questa, naturalmente, è solo una parte dei progetti di A2A per il sito. Oltre a quello della centrale vera e propria, infatti, c’è quello - come detto già realizzato - per i compensatori sincroni, che ha comportato la «trasformazione degli alternatori dei gruppi 3 e 4 in compensatori sincroni al servizio della rete alta tensione con funzione di regolazione della tensione, per accompagnare lo sviluppo delle fonti rinnovabili, completato nel primo semestre del 2020».
E poi ci sono le intenzioni per il futuro, a breve e medio termine. A partire dal progetto “Storage Bess”. Un intervento, annuncia A2A, che «prevede l’installazione di batterie al litio per l’accumulo di circa 7 megawatt di energia elettrica. Il progetto ha completato l’iter autorizzativo presso il ministero per la Transizione ecologica ed è in fase finale di Autorizzazione unica».
Infine, il tanto criticato impianto di trattamento per materie derivanti dallo spazzamento stradale e dalla pulizia degli arenili, per il quale A2A ha previsto un investimento da 5 milioni di euro. Un progetto, ribadisce l’azienda, «che è stato presentato la scorsa settimana alla conferenza dei capigruppo del Comune e per il quale la società ha garantito la propria disponibilità a presentare la richiesta di autorizzazione presso la Provincia di Brindisi».
L’impianto, ribadisce A2A, «sarà in grado si separare le diverse tipologie di materiali contenuti nei rifiuti, quali sabbia, ghiaino, ghiaietto, frazione organica vegetale, materiali ferrosi; le stesse potranno essere quindi inviate a recupero in altri processi produttivi, consentendo di abbattere sino al 70% la frazione da inviare in discarica, con rilevante beneficio ambientale».
Un progetto che ha incontrato il favore della maggioranza e di quasi tutta l’opposizione ma che allo stesso tempo ha generato diverse polemiche, con gli ex alleati di Left che hanno attaccato il sindaco Riccardo Rossi accusandolo di avere tradito il programma elettorale. E con il coordinatore provinciale di Idea Claudio Niccoli che se l’è presa, oltre che con la maggioranza, anche con l’opposizione sostenendo che sia stato perpetrato un tradimento nei confronti del mandato del consiglio comunale che per l’area della Brindisi Nord prevedeva l’utilizzo ai fini retroportuali.
Polemiche dalle quali, tuttavia, A2A si è tenuta fuori, ribadendo allo stesso tempo «la propria volontà di condivisione delle informazioni con quanti siano interessati ad approfondire i progetti previsti per il polo energetico di Brindisi».

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