Bari, anno nero per le morti sul lavoro: 19 vittime nel 2021. Incidenza di 41,1 mortali per ogni milione di occupati

Bari, anno nero per le morti sul lavoro: 19 vittime nel 2021. Incidenza di 41,1 mortali per ogni milione di occupati
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Giovedì 3 Febbraio 2022, 08:56 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 14:29

Il bilancio dell'anno scorso relativo alle morti sul lavoro è davvero tragico, a fronte delle 1.221 vittime che si contano nell'indagine effettuata dall'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre. L'esplorazione dello studio condotto su scala nazionale dal Centro Studi analizza anche la zonizzazione del rischio di morte per i lavoratori del nostro Paese per fotografare, alla stregua della pandemia, l'emergenza morti bianche in Italia nel 2021. L'Italia è divisa in fasce, e purtroppo la Puglia è finita proprio in zona rossa con un'incidenza maggiore del 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 42,5 morti ogni milione di lavoratori) assieme a Campania, Basilicata, Umbria, Molise, Abruzzo e Valle D'Aosta. In zona arancione Trentino Alto Adige, Piemonte, Marche, Friuli Venezia Giulia, Liguria ed Emilia Romagna. In zona gialla Lazio, Sicilia, Veneto e Sardegna; si salvano invece Lombardia, Toscana e Calabria, in zona bianca.

Il rapporto dell'Osservatorio


Nel rapporto relativo alle morti sul lavoro calcolate sul numero dei lavoratori, la Puglia sale in sesta posizione con 75 casi. Di questi, ben 18 sono stati certificati su Bari e provincia. Il capoluogo pugliese sale al 12esimo posto di questa triste graduatoria con un indice di incidenza sugli occupati (che sono 437.565) del 41,1%. In Puglia, soltanto la città di Lecce ha registrato numeri peggiori. Il capoluogo salentino, infatti, anticipa Bari di due posizioni attestandosi in decima piazza con 19 casi mortali. Foggia e Taranto stazionano rispettivamente al 21esimo e 22esimo posto in graduatoria con 13 casi per ciascuna. Brindisi è al 43esimo posto (8 casi nel 2021), mentre la provincia di Barletta-Andria-Trani scende fino al 71esimo posto con appena quattro casi in un anno solare.


Numeri assoluti e incidenze producono graduatorie completamente differenti. E infatti la classifica cambia. Tant'è vero che, nella classifica per province, ci sono dunque ben quattro città pugliesi fra le prime trenta per incidenza tra numero casi/numero occupati.

Il primato regionale va alla provincia di Lecce (11°) che con 19 casi su 223.143 occupati ha un indice di 85,1; segue Foggia (15°) con 13 casi su 160.270 con un indice di 81,1; la terza provincia pugliese è Taranto (18°) con un indice di 77,8 (13 morti su 167.002 occupati); Brindisi si classifica 26ma con un indice di 66,2 (8 morti/120.872 occupati). Vanno meglio le cose a Bari (55°) con un indice di 41,1 (18 morti su 437.565 occupati) e Nella Bat (63°) con un rapporto morti/occupati pari a 35,7 (4/112.153).


Delle 1.221 vittime sul lavoro registrate in Italia nel 2021, 973 ( 8 % rispetto al 2020) sono quelle rilevate in occasione di lavoro, mentre 248 (+ 16 % rispetto al 2020) sono quelle decedute a causa di un incidente in itinere. A fine 2020 le vittime totali erano 1.270 (49 in più del 2021), ma il confronto tra i due anni deve tener conto del contributo dato dagli infortuni mortali connessi con il Covid, che si possono stimare in circa il doppio nel 2020 rispetto al 2021. Per quanto riguarda l'andamento mensile, a fine dicembre dell'anno passato sono state registrate 105 vittime in più rispetto a fine novembre 2021.


Fra i settori con maggior numero di vittime, sicuramente c'è quello delle costruzioni. Nel 2021, infatti, il comparto edile è quello che ha causato il maggior numero di vittime in occasione di lavoro con 127 casi. Seguono a ruota i settori delle attività manifatturiere (109), trasporto e magazzinaggio (97), commercio, riparazione di autoveicoli e motocicli (78). Fra le categorie più a rischio, c'è senza dubbio il lavoratore over 65. La fascia d'età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro, però, resta quella compresa tra i 45 e i 64 anni (674 su un totale di 973 casi). Tra i 55 e i 64 anni, l'incidenza scende a 82; tra i 45 e i 54 anni a 42,2; e tra i 35 e 44 anni a 20,2. L'incidenza di mortalità minima è nella fascia di età tra 25 e 34 anni, pari a 13; mentre nella fascia dei più giovani, ossia tra 15 e 24 anni, l'incidenza risale a 27,3 infortuni mortali ogni milione di occupati. Il giorno più nero del 2021? È il lunedì quello in cui si è verificato il maggior numero di infortuni mortali.
Al. Sch.
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