Una storia surreale, che pure corrisponde alla quotidianità con la quale, da oltre due anni, un'anziana coppia tranese è costretta a convivere. Vito D'Angelo e la sua consorte Santina, rispettivamente 77enne e 72enne, risiedono dall'ottobre 2021 in una villetta a schiera priva di energia elettrica a causa di un disdicevole e nebuloso intoppo burocratico.
A dispetto dell'avvenuto allaccio dei contatori con il regolare avvio delle utenze nelle altre quattro villette dello stesso complesso di contrada Schinosa, i due coniugi non sono ancora riusciti a far valere il loro diritto e non hanno potuto far altro che installare dei pannelli solari all'esterno dell'abitazione: una soluzione comunque insufficiente a compensare il fabbisogno di elettricità, tanto che nelle ore serali e notturne i due anziani utilizzano candele e batterie pur di illuminare le stanze, senza contare i disagi legati alla conservazione dei cibi.
Cosa è successo
Il collegamento con la rete idrica, invece, è stato compiuto senza problemi.
Il curatore fallimentare non si è mosso e così gli affittuari hanno provveduto, eseguendo opere a fronte delle quali sembrerebbe non abbiano pagato il canone di locazione fino allo scorso settembre per compensare le spese. L'impianto elettrico, in sostanza, è stato ritenuto conforme e l'Arera (autorità competente in materia) ha rilasciato anche parere favorevole all'allaccio del contatore. Un giudice si è pronunciato sul ricorso presentato dalla coppia ordinando l'attivazione di una pratica urgente per sanare l'abuso edilizio ma l'Amet insiste nel ritenere che ad occuparsene debba essere la curatela (in quanto proprietaria) e non i locatari, assicurando che, una volta conclusa la procedura, l'utenza verrebbe servita anche in 24 ore. Un rimpallo di responsabilità che al momento lascia due anziani senza elettricità.