Muore dopo il lavoro in campagna: aperta l'inchiesta. Contadino indagato per omissione di soccorso

Muore dopo il lavoro in campagna: aperta l'inchiesta. Contadino indagato per omissione di soccorso
di Nicola MANGIALARDI
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Mercoledì 6 Marzo 2024, 22:16 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 14:38

Muore dopo diverse ore di lavoro nei campi e la Procura apre l'inchiesta: contadino indagato per omissione di soccorso e assunzione di manovalanza irregolare. L'episodio è avvenuto ieri a Bitetto, in provincia di Bari, il morto è un bracciante agricolo irregolare di nazionalità indiana, Kumar R. di 36 anni, risultato, poi, essere senza fissa dimora.

Ingaggiato per la sola giornata

L’uomo era stato ingaggiato, alla giornata, ieri mattina, intorno alle 7 per andare a lavorare in un podere padronale nel quale ha iniziato a togliere erbacce da sotto un vigneto, sulla strada vicinale per Matera, in contrada Frisino, una viuzza di campagna utilizzata dai turisti del più noto cammino materano.

Dopo circa tre ore di lavoro, intorno alle 10, l’uomo ha iniziato ad avvertire un malore alla testa, accortosi di quanto stava accadendo il proprietario del terreno lo avrebbe invitato a sedersi per ristorarsi dicendogli “siedi un po', vatti a riposare”, ma con il passare dei minuti le condizioni dell’asiatico non miglioravano e così il contadino bitettese che aveva assoldato il bracciante, arrivato in Italia da circa due mesi e che non parlava neanche l’italiano, lo ha accompagnato con la sua auto a casa di altri suoi connazionali in via G. Silecchia, angolo via Bitritto.

La morte

Lì i suoi connazionali - con l’agricoltore - hanno chiamato, in soccorso, un medico di famiglia in pensione che ha prestato i primi soccorsi mentre sul posto arrivava una equipe medica con un’ambulanza del servizio di emergenza sanitaria del 118. Ma, nonostante l’assistenza medica ricevuta il giovane indiano, intorno a mezzogiorno, colto da ulteriore malore, è spirato sul letto di quella casa dove dimorano altri suoi connazionali dediti a lavori occasionali. Sul posto sono arrivati immediatamente i carabinieri della locale stazione che, ricostruita la dinamica dei fatti, secondo quanto dichiarato dal proprietario del vigneto e dagli altri uomini presenti in quella casa, hanno informato dell’accaduto la procura della repubblica del tribunale di Bari. La salma nel frattempo è stata trasportata all’obitorio del policlinico di Bari e messa a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il sostituto procuratore di turno, Silvia Curione, ha immediatamente aperto un fascicolo d’indagine contro ignoti ed ha affidato l’incarico di effettuare l’autopsia al medico legale Dario Ferrorelli dell’istituto di anatomia patologica del nosocomio barese. Solo l’esame autoptico, fissato per fine settimana potrà stabilire con certezza quale è stata la causa di morte dello sfortunato migrante. Sul posto sono intervenuti, anche, i funzionari dello Spesal.

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