La pista ciclabile light realizzata da poco a Japigia continua ad essere al centro dell’attenzione. Come sempre accade, questo tipo di interventi scatenano due fazioni contrapposte, da un lato coloro che ritengono tali interventi inutili e solo portatori di sventura, dall’altra chi apprezza che vengano realizzati pur chiedendo qualche miglioria.
Gli incontri con i residenti
Nei giorni scorsi, per cercare di comprendere in che modo poter migliorare quanto realizzato, ci sono stati incontri con i residenti e in seguito alle loro istanze sono state realizzate delle modifiche.
Gli interventi nella zona
Gli interventi hanno riguardato nello specifico alcune vie. Stalli per carico e scarico merci verranno realizzati in viale Japigia, nel tratto tra via Magna Grecia e via Archita; nel tratto tra via Archita e via Pitagora e nel tratto tra via Pitagora e via Apulia. Inoltre, tre posti auto temporizzati per una sosta di massimo 15 minuti saranno presenti nel tratto tra via Magna Grecia e via Archita e nel tratto via Pitagora-via Apulia, mentre ce ne saranno quattro in via Archita; nel tratto tra via Archita e via Pitagora e in via Archita. Anche se questa soluzione non sembra essere piaciuta a tutti, in quanto via social c’è chi ha protestato perché tale sosta temporizzata è stata pensata dalle 8 alle 20, come dai cartelli posizionati, mentre in molti ritengono sia più utile solo negli orari di apertura dei negozi.
La modifica alla pista
Intanto, si sta provvedendo anche a migliorare la stessa pista ciclabile: dove finiva sul marciapiede è stato realizzato uno scivolo in modo che le bici possano proseguire il loro percorso senza intoppi. Nel frattempo, però, c’è anche chi ha deciso di lottare contro tale pista ciclabile per eliminarla. E così come era accaduto per la pista ciclabile light di corso Vittorio Emanuele, che nonostante le proteste e le polemiche, continua ad esserci oltre ad essere utilizzata, si sta provvedendo ad una raccolta firme. A promuoverla il Comitato spontaneo cittadini del Municipio I che sottolineano: «I residenti e commercianti sono esasperati da questa tipologia di interventi inutili che creano solo disagi ed è arrivato il momento di dire basta». E nel promuovere tale raccolta firme si domandano: «A cosa serve una pista ciclabile per 600 metri, che blocca attività commerciali e residenti nell’unica zona produttiva? A chi giova una pista corta che finisce sul marciapiede? Perché non fare una pista ciclabile su viale Peucetia, molto più grande e senza ostacoli? Perché non fare la pista ciclabile da Sant’Anna fino a via delle Medaglie d’oro per convogliare su viale Peucetia? Quale criterio di mobilità è stato utilizzato?».
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