Tre coltellate al torace e tenta di uccidere la moglie davanti alla figlia 16enne. Fermato 54enne

L'ambulanza
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Domenica 21 Maggio 2023, 18:44 - Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 10:19

Ancora una lite in famiglia che finisce nel sangue, a colpi di coltello nel tentativo di annientare una donna davanti agli occhi dei figli. Questa volta, però, la donna si è salvata, ferita gravemente ad un polmone ma salva mentre suo marito è finito in carcere con l'accusa di tentato omicidio aggravato. E a raccontare tutto agli investigatori è stata una ragazzina di 16 anni, una dei cinque figli della coppia, che ha assistito alla lite e al ferimento.

Un altro tentato omicidio

L'ennesima violenza sulle donne si è consumata ad Acquaviva delle Fonti, paese a pochi chilometri da Bari, in una casa del centro storico nella serata di sabato: la donna, una 43enne di origine albanese, è stata colpita con tre coltellate al torace al culmine di una lite dal marito, che ha 54 anni e anche lui viene dall'Albania.

Dopo l'aggressione, la donna, ferita e sanguinante, ha avuto la forza di raggiungere la strada da dove ha chiesto aiuto mentre il marito si allontanava. Sono stati i vicini, che avevano sentito le urla provenire dalla casa, a chiamare i soccorsi.

L'intervento e il ricovero

È stata quindi portata in ambulanza prima all'ospedale di Acquaviva e poi trasferita nel reparto di chirurgia toracica del Policlinico di Bari dove è stata operata per una lesione al polmone. È ricoverata in rianimazione post operatoria con riserva di prognosi. L'uomo è stato bloccato alcune ore dopo nelle vicinanze della stazione dei carabinieri del paese e sottoposto a fermo di polizia giudiziaria: quando è stato fermato aveva ancora i vestiti insanguinati. Le indagini, coordinate dal pm Lanfranco Marazia della Procura di Bari, sono condotte dai carabinieri della compagnia di Gioia del Colle. Durante un sopralluogo in casa della coppia, gli investigatori hanno anche individuato e recuperato il coltello utilizzato per l'aggressione.

Lo aveva già denunciato

Aveva già denunciato il marito per violenze ma poi aveva ritirato le accuse. A quanto si è appreso, la donna si era rivolta ad un centro antiviolenza, ma poi aveva deciso di non portare avanti le accuse. La famiglia era già nota ai servizi sociali che ora, con il Tribunale per i minorenni, stanno verificando se ci siano parenti che possano occuparsi dei figli minorenni della coppia.

Il precedente di Torremaggiore

Questa vicenda, sia pur con un epilogo meno tragico, mostra sorprendenti analogie con quanto avvenuto solo due settimane fa a Torremaggiore, nel Foggiano, sempre nel week end. Nella notte tra il 6 e il 7 maggio Taulant Malaj ha infatti impugnato un coltello per tentare di annientare sua moglie. In pochi minuti ha ucciso un vicino di casa che riteneva fosse l'amante della donna e poi in casa, davanti agli occhi di un figlio più piccolo, si è scagliato a coltellate contro la moglie che si è salvata solo perchè la figlia, anche in questo caso una sedicenne, si è frapposta tra lei e il padre per difenderla. È stata però la ragazza, Jessica, a morire sotto i fendenti del padre, mentre la madre Tefta ferita, è finita in ospedale. Jessica è stata definita una «giovane eroina» perché ha sacrificato la sua vita per la madre. Ma eroina è anche la sua coetanea che, con il suo racconto dell'orrore al quale ha dovuto assistere, ha permesso agli investigatori di ricostruire quanto accaduto nella casa di Acquaviva delle Fonti. 

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