Ospedale Miulli, ispezione dopo l'incendio. I Vigili del Fuoco: «Una strage sfiorata»

Ospedale Miulli, ispezione dopo l'incendio. I Vigili del Fuoco: «Una strage sfiorata»
di Domenico DICARLO e Michele RUBINO
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Mercoledì 12 Luglio 2023, 21:36

Il day after all’ospedaleMiulli” di Acquaviva delle Fonti è un ritorno alla (quasi) normalità. Un punto comune che tutti, ma proprio tutti, hanno voluto sottolineare, a margine dell’incendio divampato nella mattinata di martedì, è stata la straordinaria professionalità con il quale è stato gestito il piano di evacuazione. Potenzialmente, se la gestione dell’emergenza non avesse funzionato avrebbe potuto essere una tragedia di proporzioni bibliche: che dal fuggi fuggi generale e da un’evacuazione complicata per il gran numero di persone presenti tra degenti e persone in day hospital, tutti ne siano usciti senza nemmeno un graffio non è un miracolo, ma il risultato della perfetta applicazione del piano di evacuazione. Intanto, si cercano di velocizzare le operazioni per tornare all’ordinarietà: stamattina dovrebbe riprendere totalmente l’attività ambulatoriale, mentre, per la riapertura dei reparti evacuati, bisognerà attendere che tutto torni nella normalità assoluta. Pneumologia, cardiologia, geriatria, oncologia e neonatologia (situati tutti nella stessa ala ma in piani diversi): sono questi i reparti momentaneamente trasferiti in altre ali della struttura. Tutti funzionanti, va detto, ma situati in altre zone: i degenti di cardiologia, per esempio, sono stati trasferiti in alcune stanze di chirurgia, quelli di geriatria in ortopedia e altri. Non appena tornerà disponibile la diagnostica, in quei reparti dove è necessaria, si procederà alla riapertura anche di quelli evacuati. 

Il pronto soccorso

Capitolo pronto soccorso: quest’ultimo è operativo solo per le situazioni di urgenza estrema e si cercherà di farlo tornare, a pieno regime, quanto prima. È il 118 che si occupa dell’eventuale trasferimento in altri ospedali, Policlinico su tutti.

Dall’ufficio stampa sottolineano come l’agibilità dell’ospedale sia praticamente totale, a parte quelle zone interessate dai fumi. In totale, sono stati spostati circa 80 degenti: chi poteva essere dimesso lo è stato (130, per l’esattezza, nella sola giornata di martedì), chi doveva rimanere è stato trasferito in un’altra ala. Dall’esterno, tra l’altro, tranne un “annerimento” su una parte dell’ospedale, non sembra quasi accaduto nulla ed anche all’interno non ci sono segni visibili dell’incendio che si è sviluppato al piano -2. Restano tutte da accertare le cause: dall’ospedale sottolineano come qualsiasi ipotesi su cosa abbia fatto scattare la scintilla sia ancora prematura. Diverse al momento le piste al vaglio dei vigili del fuoco, chiamati ora a ricostruire l’esatta vicenda: tiene banco la possibilità che il rogo sia stato causato da un cortocircuito verificatosi nel deposito ubicato, nei sotterranei, in corrispondenza del pronto soccorso; non è da escludere, tuttavia, anche la mano dell’uomo (un mozzicone di sigaretta, gettato con imprudenza, può aver scatenato le fiamme ad esempio). Le indagini chiariranno quanto è accaduto in una mattinata conclusasi, fortunatamente, senza gravi conseguenze – non si sono registrati, infatti, danni a persone – ma con il solo ricordo di quegli attimi all’insegna della paura. Momenti che hanno tenuto in apprensione il personale sanitario, i pazienti e i parenti che, da casa, seguivano l’evolversi dei fatti. Intanto, nelle scorse ore, la Uil-Pa vigili del fuoco di Puglia e Bari Bat ha commentato la vicenda, con una nota ufficiale, parlando di «tragedia sfiorata» (grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco) e di «criticità» emerse nel corso della stessa. «Ciò che emerge e che continuiamo a denunciare da tempo – ha ribadito l’organizzazione sindacale – è l’eccessiva distanza che le squadre devono percorrere per raggiungere alcuni punti scoperti nell’area della Murgia barese». Una situazione che, secondo la Uil-Pa va risolta con «l’apertura di una sede dei vigili del fuoco ad Acquaviva». Il segretario regionale Uil-Pa Vigili del fuoco Puglia, Giuseppe Santoro, ha già preannunciato, a tal riguardo, un imminente incontro con il sindaco di Acquaviva Marco Lenoci. «Urge – ha dichiarato il segretario – potenziare la sede dei vigili del fuoco di Altamura ed avviare un percorso che porti ad aprirne una nuova ad Acquaviva». 

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