Usa, Facebook e Twitter fra le prove
da portare in aula per il divorzio

1 Minuto di Lettura
Martedì 29 Giugno 2010, 16:53 - Ultimo aggiornamento: 16:54
ROMA (29 giugno) – Facebook e Twitter come prova per i divorzi I contenuti pubblicati e condivisi sui social network stanno diventando una delle principali prove da presentare nelle cause di divorzio. Lo ha rilevato un'indagine dell'Academy degli avvocati
matrimonialisti americani, secondo la quale negli ultimi cinque anni ben l'81% dei propri membri ha utilizzato o dovuto affrontare in aula prove di infedeltà o di altre inadempienze coniugali estrapolate da Facebook, Twitter, MySpace ma anche YouTube e Linkedin.



In testa alle le piazze virtuali che più brulicano di aneddoti e particolari sfruttati come arma in tribunale da aspiranti ex coniugi c'è Facebook, citato dal 66% degli avvocati come fonte di prova. A seguire MySpace, col 15%, e i «cinguettii» di Twitter con il 5%. Tra i contenuti più gettonati per smentirsi a vicenda non ci sono soltanto le foto con l'amante in cui si è taggati o che si è pubblicato senza avere prima la premura di aver eliminato dall'elenco di amici il partner ufficiale.



Tanti gli elementi che vengono portati davanti al giudice: ad esempio genitori che costringono i figli ad eliminare l'altro coniuge dagli “amici”, oppure padri e madri che si iscrivono a Match.com e si dichiarano non solo single, ma anche «senza figli» mentre invece ufficialmente stanno lottando per ottenerne la custodia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA