Smottamento sulla costa, crolla parte di un muro: stop alle auto, ristorante da sgomberare. La proprietaria promette battaglia

Smottamento sulla costa, crolla parte di un muro: stop alle auto, ristorante da sgomberare. La proprietaria promette battaglia
di Nazareno DINOI
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Domenica 5 Marzo 2023, 09:32 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 08:42

Crolla un muro di contenimento dopo lo smottamento. E quel tratto della Litoranea, a Torre Colimena, ora diventa off limits. Scatta il divieto di transito nella zona mentre è stato disposto lo sgombero di un ristorante.

L'allarme sul tratto di costa

L’allarme dello smottamento della costa che metteva a rischio la parte terminale della litoranea di Torre Colimena, era stato lanciato lo scorso 27 gennaio quando era comparsa la prima frattura del terreno. 
Inizialmente di lieve entità, man mano si è ingrossata favorita dalle maree e dalla pioggia. L’altro ieri il preoccupante allargamento del fronte frana e il crollo del muro di contenimento di un canale che collega con il mare il reticolato di canali del consorzio di bonifica Arneo, ha fatto scattare la prime drastiche misure. 

Scatta il divieto di transito 


È stato disposto il divieto di transito sul quel tratto di litoranea e lo sgombero e la chiusura del ristorante più vicino alla frana. L’ordinanza firmata l’altro ieri dal sindaco del comune di Manduria, Gregorio Pecoraro, territorialmente competente di quella marina, è stata emessa al termine di un sopralluogo congiunto del personale tecnico dell’ente messapico, della Regione Puglia e del consorzio di bonifica Arneo.
I tecnici hanno preso atto dello smottamento che ha comportato il cedimento di parte del muro di sostegno in pietra a secco del piazzale carrabile e del conseguente dissesto dell’argine del canale.

Il cedimento interessava anche le strutture sovrastanti di contenimento del terrapieno e quindi della strada asfaltata transitabile che è stata transennata. Gli esperti hanno accertato che il fenomeno di dissesto della sponda destra del canale interessa la zona a valle occupata da locali commerciali. 

Il sindaco dopo il soprallluogo dei tecnici 

«Il tecnico in rappresentanza del Consorzio Arneo si legge nel rapporto finito sulla scrivania del sindaco Pecoraro - manifestava l’estrema urgenza della messa in sicurezza del sito mediante l’interdizione al traffico dell’intera area interessata e la rimozione del materiale pericolante che già occupa in parte l’alveo e può provocare ostacolo al regolare deflusso delle acque del canale a marea». Tanto bastava al primo cittadino per correre ai ripari. «Considerato che nel perimetro della zona interessata dalla problematica su esposta ricade il fabbricato adibito a ristorazione, occorre procedere ad un immediato sgombero dello stesso al fine di preservare la pubblica e privata incolumità ed avviare ogni possibile azione di immediata messa in sicurezza». E stata stabilita l’inagibilità del locale «per motivi di pubblica incolumità, fino a quando non saranno ripristinate le condizioni di sicurezza dell’edificio».
Sino a ieri sera, però, la proprietaria del ristorante si dichiarava all’oscuro di tutto. «Ordinanza di chiusura? A noi non hanno detto niente e abbiamo lavorato ieri come lavoreremo questa sera e anche domani poiché abbiamo già delle prenotazioni», ha fatto sapere sempre ieri la titolare Rita Musca di Avetrana che preferisce non pensare alle conseguenze. «Chiudere? Proprio adesso che sta per iniziare la stagione? E a noi chi ci dà da mangiare?», ha afferma  preoccupata l’imprenditrice pronta a passare tutto agli avvocati. 

L'ordinanza del sindaco 

L’ordinanza del sindaco Pecoraro, intanto parla chiaro indicando tutte le misure da adottare. «Che siano chiusi, in modo provvisorio, tutti gli accessi al fabbricato, con recinzioni mobili, nastri e avvisi da porsi all’entrata dell’immobile stesso, sino a data da stabilirsi; che in caso di necessità - aggiunge -, di recuperare proprie cose all’interno della propria abitazione, gli aventi diritto debbano fare richiesta all’Ufficio Urbanistica per essere accompagnati». Insomma, non si scherza.

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