Moria di cozze nel Mar Piccolo, le associazioni chiedono ristori. E parte l'interrogazione parlamentare

Moria di cozze nel Mar Piccolo, le associazioni chiedono ristori. E parte l'interrogazione parlamentare
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Mercoledì 26 Luglio 2023, 17:44 - Ultimo aggiornamento: 18:28

«L'attualità riporta bruscamente al centro dell'attenzione il grandissimo problema della moria dei mitili e in particolare delle cozze nel secondo seno del Mar Piccolo, a Taranto, a causa delle alte temperature. Ragion per cui nelle prossime ore terremo, tra le nostre associazioni e i nostri sindacati, un confronto ad hoc per decidere quali iniziative intraprendere nei confronti delle istituzioni per chiedere un sostegno mirato a mitigare e contenere le importanti perdite».

L'emergenza da venerdì scorso

Lo riferiscono Agci Agrital Taranto, Unci Agroalimentare, Confcooperative Taranto-Federcoopesca, Legacoop agroalimentare Taranto/Dipartimento Pesca, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Pesca, spiegando inoltre che «l'emergenza è nuovamente scoppiata venerdì scorso e al momento, sul totale del prodotto, il 50% è stato venduto, mentre della restante parte metà è andata completamente persa con un importante danno in termini economici per i mitilicoltori e per tutta la filiera».

Le associazioni denunciando anche «una sorta di lassismo ed una certa indifferenza rispetto a tutte le problematiche del comparto, in primis la grande partita delle bonifiche sembra non essere più da tempo nei pensieri della politica. Non si riunisce da tempo lo stesso Cis (Contratti istituzionale di sviluppo) che era in passato occasione giusta e strumento prezioso per parlare anche della mitilicoltura». Nella nota ribadiscono che, «pur considerando positivo l'avvio del progetto finalizzato a verificare gli effetti dello spostamento in mar Grande dei mitili coltivati nel primo seno, tra l'altro da noi a lungo sollecitato, non bisogna perdere di vista la necessità di realizzare un intervento radicale di bonifica dei siti maggiormente inquinati nel primo seno. Da qui la necessità di richiamare l'attenzione dell' amministrazione comunale, purtroppo silente, e delle forze politiche rispetto all'abbandono dell'impegno al completo recupero del mar Piccolo».

L'interrogazione parlamentare

 «Ho depositato un'interrogazione parlamentare ai Ministri dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, e del lavoro e delle politiche sociali, per chiedere se il Governo intenda dichiarare lo stato di emergenza per calamità naturale con conseguente riconoscimento e risarcimento dei danni subiti dai produttori di mitili nel Golfo di Taranto, a seguito dell'eccezionale ondata di caldo registrata nelle ultime settimane». Lo afferma il senatore Mario Turco, vicepresidente del Movimento 5 Stelle. Nell'atto viene inoltre chiesto «ai ministri competenti se sia nelle loro intenzioni concedere una Cassa integrazione di emergenza per i lavoratori delle imprese operanti nel territorio - prosegue -. L'ondata di caldo che ha colpito l'Italia in questa estate 2023 ha provocato un aumento delle temperature del Mar Mediteranno di 5-6 gradi al di sopra la media climatologica del mese di luglio, raggiungendo picchi di oltre 30 gradi, due oltre la soglia, soprattutto nel Golfo di Taranto».

«Nell'ultima settimana, poi, l'aumento della temperatura superficiale del mare, normale per le condizioni estive, ha superato la soglia calcolata negli ultimi 30 anni, per più di cinque giorni consecutivi. Il Mediterraneo si sta surriscaldando a una velocità superiore del 20% rispetto a quella del resto del mondo. La sofferenza dei produttori di mitili tarantini si protrae da tempo e mette a rischio la sopravvivenza delle imprese del settore, oltre a compromettere definitivamente la bontà di un prodotto di qualità, di recente diventato Presidio Slow Food - conclude Turco -. Si auspica che il Governo non abbandoni le imprese, i lavoratori e le tante famiglie che vivono grazie alle attività collegate alla filiera della mitilicoltura».

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