Tac negata: «Come faccio a sapere a che punto è il mio tumore?»

Tac negata: «Come faccio a sapere a che punto è il mio tumore?»
di Massimiliano MARTUCCI
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Mercoledì 14 Giugno 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:02

«Salve a tutti, scrivo questa lettera per denunciare una situazione di inefficienza sanitaria che persiste da troppo tempo». Inizia così la lettera scritta da una donna di Martina Franca che è stata protagonista di un episodio spiacevole: l’impossibilità di prenotare una visita oncologica.

La storia

Tutto andava bene fino al 2019, quando prenotare gli esami è diventato più difficile, fino all’8 giugno scorso quando la donna si è sentita rispondere dal funzionario del Cup: «Non ci sono posti disponibili». Non un rinvio a data da destinarsi, ma proprio l’impossibilità di prenotare un esame. «Giovedì 8 giugno dopo essermi recata presso il Cup di Martina Franca, ho ricevuto l’ennesima risposta negativa dall’operatore: “Non ci sono posti disponibili per effettuare l’esame Tac total body, controlli lei stessa se non mi crede. Le consiglio di ritornare non appena ne ha la possibilità”. Non si tratta di un caso isolato, ma di un copione che si ripete da anni». La donna continua: «Senza questo controllo, non posso monitorare in modo dettagliato la malattia, e mi sorge una domanda: se la malattia sta progredendo, come posso intervenire tempestivamente per curarla senza la possibilità di effettuare questi controlli? Chi si assume la responsabilità di condannare i malati oncologici a cure mancate a causa dell’impossibilità di effettuare esami strumentali? Perché non ci sono mai posti disponibili nella struttura ospedaliera comunale o in quelle provinciali?». La malattia, diagnosticata nel 2015, trovò una soluzione positiva proprio all’ospedale di Martina Franca, e tutto andava più o meno bene fino al 2019: «Ho seguito attentamente i consigli dei medici e mi sono sottoposta regolarmente agli esami strumentali prescritti.

Questi esami sono fondamentali anche durante le visite con l’oncologo, poiché senza di essi il medico non può avere una visione completa dell’evoluzione della mia situazione. Tutto procedeva nel migliore dei modi fino al 2019».

Le difficoltà

«Già alcuni mesi prima dell’inizio della pandemia da Covid-19, infatti ho iniziato ad affrontare difficoltà nella prenotazione di esami strumentali, come la Tac total body, prescritti dall’oncologo per i follow-up. La situazione, già inaccettabile, è stata ulteriormente peggiorata dalla pandemia, rendendo quasi impossibile prenotare gli esami necessari per il controllo del tumore. Ciò mi ha spesso costretto a sottopormi a tali esami in forma privata, nonostante io, in quanto cittadina, paghi regolarmente le tasse con l’aspettativa di ricevere un servizio sanitario adeguato ed efficiente». 


Infine una considerazione: «Se si sta andando verso una privatizzazione della sanità, si dovrebbe dichiararlo chiaramente e in modo trasparente, evitando di continuare a richiedere denaro ai cittadini per un servizio sanitario oggettivamente in difficoltà e incapace di tutelare la salute delle persone più fragili e non solo. Spero che questa testimonianza serva a risvegliare le coscienze di coloro che sono responsabili della tutela della salute dei cittadini, al fine di consentire nuovamente a noi malati oncologici e a tutti coloro che necessitano di controlli strumentali di prenotarli senza ricevere la solita e ridondante risposta da parte degli operatori del Cup, evidentemente impotenti di fronte a una tale inefficienza sanitaria regionale».

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