Cup centralizzato, dopo le proteste la Asl riapre gli uffici sul territorio

Cup centralizzato, dopo le proteste la Asl riapre gli uffici sul territorio
di Paola CASELLA
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Mercoledì 1 Dicembre 2021, 05:00

Sventato il rischio di chiusura dei Cup, i Centri unici di prenotazione, dell’Asl di Taranto che sarebbe scaturita dal processo di riorganizzazione prospettato dall’Azienda sanitaria.  A darne notizia è stato ieri il consigliere del presidente della Regione per l’attuazione del Piano Taranto Mino Borraccino.

L'incontro

«Si è svolto» ha affermato «l’atteso incontro, chiesto dalla segreteria provinciale di Articolo Uno Taranto e ottenuto grazie alla tenace azione del segretario provinciale Massimo Serio, sulla riorganizzazione dei servizi Cup della Asl di Taranto». Alla riunione hanno preso parte, oltre a Borraccino, il direttore generale della Asl di Taranto Stefano Rossi, il direttore amministrativo Andrea Chiari e l’amministratore unico di Sanitaservice Vito Santoro. «Partendo - ha spiegato Borraccino - dall’imprescindibile dato di fatto che i servizi in oggetto sono di estrema importanza, - tanto è vero che immediatamente dopo il nostro incontro si è svolta una riunione con i sindacati sul medesimo punto - abbiamo esposto le nostre osservazioni circa il nuovo assetto organizzativo che stanno per subire i servizi Cup di Taranto e provincia». 
Nel corso dell’incontro Borraccino ha manifestato rammarico per il paventato rischio di chiusura definitiva degli sportelli Cup per le prenotazioni e per l’anagrafe. «Servizi - ha osservato - già chiusi nel 2020 in tutta la Puglia, nel periodo di massima emergenza Covid-19, che purtroppo per scelta autonoma aziendale, a Taranto, non sono mai stati riaperti, a differenza delle altre Asl pugliesi». Per questi motivi il consigliere ha chiesto, a tutela dei cittadini, di ripristinare i servizi e consentire anche il dialogo con l’operatore fisico, oltre al call center. «L’incontro, durato circa un’ora, - ha proseguito - è stato proficuo, poiché i Cup territoriali riapriranno, entro qualche settimana, in presenza per dare la possibilità di prenotare le prestazioni sanitarie a chi vorrà non avvalersi dei call center e nel contempo consentire a molti operatori della provincia di continuare a lavorare nelle sedi più vicine senza dover fare lunghe tratte anche di 40-50 km di andata e ritorno per raggiungere il posto di lavoro: una questione anche di sicurezza stradale. Non tutti gli operatori Cup saranno dunque spostati in via Ancona a Taranto». 
Durante la riunione è stato annunciato che a breve verrà potenziato il numero unico per le prenotazioni, centralizzato, dove gli operatori risponderanno da via Ancona, a Taranto, che sarà fruibile per dodici ore al giorno, con due turni per sei giorni lavorativi, dando così massima copertura per l’utenza. Il ticket potrà essere pagato anche nelle comuni ricevitorie e tabacchi. «Infine, - ha concluso Borraccino - gli oltre 90 dipendenti del Cup, da poco internalizzati, avranno presto la possibilità di passare al contratto full time».

Nei giorni scorsi della vicenda si erano occupati anche da due consiglieri regionali, Vincenzo Di Gregorio del Partito democratico e Renato Perrini di Fratelli d’Italia, che avevano scritto una nota congiunta per opporsi alla paventata chiusura a Taranto e provincia dei Cup. «Questa ipotesi - avevano sottolineato - avrà conseguenze negative in particolare modo sulle persone anziane, cioè la fascia di utenza che più si rivolge al sistema sanitario, che richiede visite specialistiche, analisi diagnostiche, prescrizioni. Queste stesse persone, infatti, nella maggior parte dei casi, hanno difficoltà ad utilizzare ed a gestire servizi e prenotazioni mediante call center e sistemi online». Anche i consiglieri avevano, infine, sottolineato i problemi cui sarebbero andati incontro gli operatori.

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