Per venti anni sono stati in silenzio sopportando prevaricazione e accettando anche compiti non dovuti. Ora, da lavoratori con regolare contratto, gli ex volontari del 118 mostrano i denti e aprono la prima vertenza dell’era post stabilizzazione.
Lo scontro
All’origine dei fatti, l’atto del direttore del servizio di emergenza territoriale, Mario Balzanelli, firmatario di un richiamo in tema di comportamenti sull’uso delle apparecchiature in dotazione sulle ambulanze. Si parla in particolare della cardiolina, lo strumento che serve a rilevare la traccia elettrocardiografica trasmessa telematicamente alla centrale di Bari per l’interpretazione e la diagnosi. Denuncia l'Usb: «Il personale impegnato sulla ambulanze Bls (equipaggio di base non sanitario), non è abilitato ad utilizzare apparecchiature elettromedicali quali le cardiolina con dodici derivazioni perché non formato per questo esame». Nella stessa nota dell’Unione sindacale di base, indirizzata all’amministratrice della società in house, Sanitaservice, Maria Rosa Di Leo, allo stesso Balzanelli e ai vertici della Asl di Taranto, il sindacato ricorda che «un errore durante l’esecuzione dell’esame potrebbe attribuire agli operatori effetti medico legali». Il richiamo è abbastanza chiaro e metterebbe in discussione l’attendibilità stessa della diagnosi cardiologica qualora l’esame non fosse stato eseguito correttamente. Con tutte le conseguenze che ne deriverebbero nel caso in cui la diagnosi dovesse ritardare o peggio ancora non essere corretta perché falsata. A niente valgono, quindi, indicazioni verbali o scritte di chi dirige il servizio e a ricordarlo è sempre il sindacato di Base (più rappresentativo tra gli autisti-soccorritori Sanitaservice), che richiama un parere della Corte Costituzionale del 2006 secondo cui «né le regioni, né le Asl hanno potere di attribuire al personale, attraverso protocolli o linee guida, compiti estranei al profilo di appartenenza». L’ordine di eseguire l’elettrocardiogramma per la lettura in remoto viene di fatto impartito telefonicamente dalla centrale operativa 118 all’equipaggio dell’ambulanza di base, vale a dire senza infermiere e medico e composto da soccorritore e autista.
L’occasione che ha permesso al sindacato di fare chiarezza su questo aspetto, è partita dal «richiamo» del direttore Balzanelli che accusava il personale laico delle ambulanze alle dipendenze di Sanitaservice di danneggiare frequentemente alcune strumentazioni in dotazione tra cui i cavi-elettrodi che permettono alla cardiolina di leggere il tracciato elettrocardiografico sul paziente. Oltre all’elettrocardiografo, Balzanelli accusava il personale anche per i ripetuti danni al tablet che serve ad immettere i dati anagrafici del paziente e i suoi parametri vitali. «Lo scrivente – si legge nella lettera di Balzanelli -, si vedrà costretto a procedere con la richiesta alla Sanitaservice di attivazione immediata delle misure disciplinari contrattualmente previste».