Nominati i due consulenti tecnici d’ufficio che cercheranno, anche grazie all'autopsia, di capire se ci sono state eventuali responsabilità sanitarie nella morte di Antonio Picciolo, il 39enne deceduto il 9 gennaio scorso nel reparto di Rianimazione di Taranto.
La morte un mese fa
Il fatto è accaduto un mese fa. Antonio Picciolo stava lavorando come steward in una discoteca locale quando, verso le 23.30 di sabato 6 gennaio, ha accusato un forte mal di testa. I presenti hanno chiamato il 118 e gli hanno prestato le prime cure. Poi la corsa all’ospedale di Brindisi, la Tac, la scoperta di un’emorragia cerebrale, e il trasferimento, alle 4.40 del mattino, all’ospedale di Taranto, dove è morto il 9 gennaio. I consulenti tecnici del pm hanno chiesto il termine di 90 giorni per il deposito della perizia.
Un fascicolo per omicidio colposo
L’udienza si è tenuta questa mattina, alle 8.30, presso il Tribunale di Brindisi.
La famiglia Picciolo, nel frattempo, si è rivolta a Giesse Risarcimento Danni di Brindisi che, proprio questa mattina, tramite i suoi legali fiduciari, ha nominato un consulente di parte. “È ancora troppo presto per dire qualcosa – commenta Giuseppe Vacca, referente di Giesse – Riponiamo piena fiducia nel lavoro della magistratura e faremo il possibile per stare accanto alla famiglia, consapevoli che eventuali responsabilità sanitarie, nel caso ci fossero, emergeranno durante le indagini. La cosa importante, al momento, è dare risposte certe ai familiari per la morte di Antonio che ha lasciato un dolore e un vuoto inimmaginabili”.